Ucraina, l’effetto Trump spinge l’europa
Mancano ancora due mesi all’insediamento ma la rielezione di Donald Trump sta già sollevando onde importanti su quello che, almeno per quanto riguarda la politica estera, si dà per scontato sarà il suo primo intervento: la guerra su vasta scala esplosa in Ucraina dopo l’invasione russa. E questo a prescindere dalle azioni concrete (Trump non si è ancora mosso, se escludiamo la telefonata a Vladimir Putin peraltro smentita dal Cremlino) e persino dalle personalità di coloro che saranno scelti per il Governo degli Usa, per ora in parte «ucrainoscettici» (la Gabbard che coordinerà l’intelligence, Musk che si occuperà della pubblica amministrazione) e in parte «ucrainoconvinti» (Rubio designato come segretario di Stato, la Stefanik ambasciatrice all’Onu). (L'Eco di Bergamo)
Ne parlano anche altri media
Dmytro Kuleba, 43 anni, non ha perso un filo di energia da quando, due mesi fa, Volodymyr Zelensky lo ha pregato di farsi da parte. Un po’ tardi? «Decisione in ritardo, da un pezzo. (Corriere della Sera)
"Da parte nostra dobbiamo fare di tutto per porre fine alla guerra l'anno prossimo con mezzi diplomatici". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, parlando a Radio Ucraina. Zelensky si aspetta il sostegno del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump in caso di colloqui tra Kiev e Mosca sulla guerra e ha descritto una "Ucraina forte" come fondamento di tali colloqui. (Liberoquotidiano.it)
Di Shorsh Surme – (Notizie Geopolitiche)
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato di sperare che la guerra con la Russia finisca nel 2025 attraverso mezzi diplomatici. In un'intervista radiofonica, Zelenskyy ha detto che l'Ucraina deve fare tutto il possibile per porre fine alla guerra il prossimo anno attraverso i colloqui piuttosto che con la forza militare. (Euronews Italiano)
"Ma davvero la guerra in Ucraina finirà nel 2025 per via diplomatica, come ha appena detto Zelensky? Come fa il presidente ucraino a fare questa previsione quando sul campo di battaglia le cose per l'Ucraina stanno andando assai male?". (la Repubblica)
Gioca sul filo del rasoio l’ex comico, diventato improvvisamente politico, presidente, quindi capo militare di un Paese aggredito da un vicino molto più grande e adesso costretto a navigare in acque limacciose, attanagliato dal timore che gli Stati Uniti di Trump gli tolgano gli aiuti militari necessari per sopravvivere. (Corriere della Sera)