M5s: rompendo col Garante, Giuseppe Conte salva e libera il vero grillismo

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Il Fatto Quotidiano INTERNO

Di Giovanni Ceriani Rompendo con Beppe Grillo, Giuseppe Conte in realtà emancipata e salva (salva perché emancipa) l’anima più autentica e dirompente del grillismo. Completa la sua parabola anti-establishment e anti-liberista, portando dalle piazze dentro i gangli del potere le sue istanze più rivoluzionarie, fino a cambiarne volto, morale e ascendenza di classe. Rompendo con Grillo, Conte evita la evaporazione del fenomeno grillino in un populismo astratto, metafisico ed indifferenziato (cioè inutile), e di contro lo curva ostinatamente e più efficacemente in senso populista-progressista, ovvero schierato dalla parte debole della società. (Il Fatto Quotidiano)

Su altre testate

In un certo senso, è successo a Grillo quello che s'era già visto con Umberto Bossi: l'uno e l'altro sono riusciti a creare un movimento politico di successo, ma alla fine entrambi sono stati messi da parte (il Giornale)

Vorrei partire da una ricercatrice che aveva il sogno di portare in Parlamento la voce dei giovani di questo Paese che volevano veder riconosciuto il merito e fare carriera per le loro competenze, senza dover essere costretti a emigrare per aspirare a un lavoro dignitoso. (L'HuffPost)

La cacciata del comico da parte di Conte è l'epilogo di un divorzio che viene da lontano. Ore di apprensione in casa 5Stelle per un futuro nero sulle ceneri di quello che fu il movimento anti-sistema fondato da Beppe Grillo (Secolo d'Italia)

Beppe Grillo non molla. È di ieri l’ultimo post, sibillino ("anche persone che pensiamo siano vere, sono false", la frase di chiusura) dove appare chiara la volontà di non uscire di scena e riprendersi la sua creatura politica. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ma in politica il grillismo c’è entrato di straforo e per via del fatto che un certo comico genovese, Giuseppe Piero Grillo, in arte Giùse, poi Beppe, s’era appassionato di recital di satir… (la Repubblica)

Mentre la partita delle Regionali d'autunno continua, col centrodestra che ha messo in cassaforte l'1 a 0 in Liguria, il litigioso campo largo, rinominatosi «alleanza progressista», già guarda alle elezioni campane del 2025. (ilmessaggero.it)