Un tuffo negli anni Ottanta e Novanta: Saint Laurent: il viaggio nel tempo a Wall Street di Anthony Vaccarello

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Silhouette maschili, con tanti blazer e trench, camicie e cravatte, ma estremamente femminili sulla passerella della maison francese, che rievoca "Le Smoking” del 1966, quando Yves Saint Laurent rese socialmente accettabili i tailleur per le donne. (fashionmagazine.it)

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Il blouson in pelle o camoscio sull’abito in chiffon plissé con stampa cachemire. E loro; le virago che svettano all’infinito, le monolitiche femmes che non devono chiedere mai, libere e dannatamente sexy pur paludate in volumetrie mascoline. (Elle)

La sua donna? Saint Laurent c’est moi, rispose». «La collezione è partita da un’intervista con monsieur Yves degli anni 90. (Milano Finanza)

Ad accompagnarle, hairlook senza genere, castigati eppure ribelli, che sembrano voler trattenere i capelli in uno chignon dignitoso, quanto lasciarli liberi di esprimersi. Sono potenti, quasi divinità moderne, che incedono sulla passerella con la sicurezza di chi sa di poter conquistare il mondo. (Elle)

Le "maschie" di Saint Laurent e le potenti amazzoni di Dior

L’ispirazione (Vanity Fair Italia)

Lo chignon è forse l'acconciatura raccolta che maggiormente si presta a ultimare i look da passerella. Dagli space buns raffinati di Max Mara agli chignon da ballerina spiky di Ferragamo, passando dagli styling sporty-chic di Dior, la pettinatura avvita le lunghezze in punti sparsi della nuca, svelando ogni volta nuove sfaccettature. (Harper's Bazaar Italia)

Vaccarello da otto anni alla guida creativa di YSL parte da quella interessante visione della mistica della femminilità che fece dire al grande Yves: «La donna Saint Laurent sono io». Maria Grazia Chiuri per Dior e Anthony Vaccarello per Saint Laurent fanno lo stesso ragionamento costruendo, ciascuno a suo modo, due collezioni importanti l'empowerment femminile. (il Giornale)