Sogno di una notte di mezza estate, ovvero: come Israele realizza i suoi progetti

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(di Nicola Cristadoro ) Parafrasando Sheakespeare, se non si trattasse di una situazione drammatica, si potrebbe dire che Israele ha coronato il suo Sogno di una notte di mezza estate. Alle 02:00 del mattino del 31 luglio 2024, il capo dell'ufficio politico di Hamas Ismail Haniyeh è stato ucciso insieme a uno dei suoi accompagnatori, Wasim Abu Shaaban, nell’edificio in cui alloggiava a Teheran. Haniyeh si trovava nella capitale iraniana per partecipare alla cerimonia di giuramento del neo presidente iraniano Masoud Pezeshkian. (Difesa Online)

Su altri giornali

Ismail Haniyeh, i funerali a Doha: centinaia di persone nella Moschea dell'Imam Muhammad bin Abdul Wahhab 02 agosto 2024 (Il Sole 24 ORE)

A Doha arriva il feretro di Ismail Haniyeh, il lutto della moglie Amal 02 agosto 2024 (Il Sole 24 ORE)

Dicevano: nessuno è pro Hamas, semmai ci esprimiamo a favore del popolo palestinese. Contrordine, compagni! Subito dopo il 7 ottobre, sull’onda dell’orrore e dell’emozione suscitati da quell’atroce pogrom anti -israeliano, ci erano stati ripetuti ossessivamente tre concetti da parte di chi – ora lo sappiamo: con ipocrisia e animo insincero – esprimeva da sinistra formali e frettolose condoglianze al popolo ebraico. (Liberoquotidiano.it)

Le tensioni tra Israele e Iran, amplificate dall'assassinio di Ismail Haniyeh, hanno creato una situazione di grande instabilità nel Medio Oriente. Mentre gli sforzi diplomatici continuano per evitare una guerra totale, le azioni militari e le risposte politiche dei vari attori coinvolti potrebbero determinare il futuro della regione. (QuiFinanza)

In segno di lutto per l’uccisione di Ismail Haniyeh, il capo politico di Hamas colpito in Iran, la sede diplomatica di Ankara a Tel Aviv ha esposto le bandiere a mezz’asta. Nello stabile non risiede un ambasciatore turco, poiché Recep Tayyip Erdoğan ha deciso di schierare in Israele solo diplomatici di secondo livello. (Open)

Uomo pragmatico e portato al dialogo, Meshal ha, secondo alcuni esperti della storia dell'organizzazione palestinese, un tallone d'Achille nell'ascesa alla leadership: non ha infatti ottimi rapporti con i più grandi sostenitori regionali della causa palestinese, da Hezbollah all'Iran e la Siria, mentre ha legami consolidati con il Qatar e con la Turchia. (Tiscali Notizie)