Meloni e Salvini contro la magistratura per il caso Albania
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Per Giorgia Meloni e Matteo Salvini oggi è il nemico è uno solo: la magistratura, le famose “toghe rosse”, i “giudici comunisti” contro cui Fratelli d’Italia si scaglia come mai aveva fatto ai tempi di Berlusconi, anzi allora c’era molta titubanza nell’attaccare i giudici. Ma la decisione presa dalla Sezione immigrazione di Roma di negare la convalida del trattenimento dei 12 migranti egiziani e bengalesi fa andare su tutte le furie la Presidente del Consiglio, perché fa crollare tutto il modello Albania, i trasferimenti coatti nei Cpr fuori dall’Italia, così lodati da Orban, ma anche da Von der Leyen. (Radio Popolare)
Su altri giornali
La sezione immigrazione del tribunale di Roma non ha convalidato il trattenimento dei migranti all’interno del centro italiano di permanenza per il rimpatrio di Gjader in Albania. (Il Sole 24 ORE)
Il tribunale non convalida il trattenimento dei migranti in Albania. Meloni, "abbiamo contro parte delle istituzioni" (AGI - Agenzia Italia)
Stizzita e delusa ma per niente sorpresa. Anzi il pressing italiano per conclusioni del Consiglio Ue il più possibile oltranziste sulle politiche migratorie, e pure il vertice ad hoc messo in piedi dalla premier prima dell’incontro dei Ventisette (per quanto ampiamente preannunciato), sarebbero da considerarsi come una sorta di prima risposta di Meloni ai giudici della sezione immigrazione (ilmessaggero.it)
Se invece una nazione, pur essendo compresa nell’elenco dei paesi considerati sicuri dalla Farnesina, di fatto non lo è per alcune categorie di persone (appartenenti alla comunità LGBTQ+, vittime di violenza di genere incluse le mutilazioni genitali femminili, minoranze etniche e religiose, accusati di crimini politici, condannati a morte, sfollati climatici), in ragione dei principi affermati dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea, vengono meno i presupposti di applicazione della procedura accelerata in frontiera e quindi diventa illegittimo trattenere il migrante nei centri di rimpatrio in territorio albanese. (Italia Oggi)
Gli stati di provenienza dei richiedenti asilo non possono essere riconosciuti come ‘Paesi sicuri’, con la conseguenza dell’inapplicabilità della procedura di frontiera e del trasferimento al di fuori del territorio albanese delle persone migranti (Milano Finanza)
Un decreto in programma per lunedì 21 ottobre. Per stabilire per legge quali sono i paesi sicuri. E restringere, secondo le intenzioni, i poteri dei giudici. Questo è il piano di Giorgia Meloni per il Cpr in Albania, dopo l’annunciato no dei magistrati al trattenimento dei migranti nel centro di Gjader. (Open)