UniCredit in rosso dopo la trimestrale

Giornata negativa per UniCredit al FTSEMib. Alle ore 10.03 il titolo lasciava sul terreno il 2,84% a 37,91 euro, dopo aver oscillato tra un minimo di 37,91 euro e un massimo di 39,205 euro. La banca ha comunicato i risultati finanziari del 2° trimestre 2024: l’istituto guidato da Andrea Orcel ha registrato ricavi e utile netto migliori del consensus degli analisti. Di conseguenza, il management di UniCredit ha rivisto alcune stime finanziarie per l’intero 2024. (SoldiOnline.it)

Su altri giornali

Ricavi record di Unicredit I ricavi consolidati sono infatti cresciuti del 6% rispetto allo stesso periodo del 2023 (già molto florido) per attestarsi a 6,3 miliardi di euro. Il margine d’interesse, che misura la differenza tra i ricavi da prestiti e il costo della raccolta, è cresciuto del 2% a 3,6 miliardi di euro mentre i ricavi da commissioni sono saliti del 10% a 2,1 miliardi. (Today.it)

Il primo semestre va dunque in archivio con 5,2 miliardi di profitti, il 20% in più rispetto al 2023, e con la generazione di 6,7 miliardi di capitale, equamente suddivisi nei due trimestri. Profitti per 2,7 miliardi di euro, in rialzo del 16% sullo stesso periodo dell’anno scorso e superiori alle stime degli analisti. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

UniCredit UBS (LA STAMPA Finanza)

La trimestrale di UniCredit batte le attese e le azioni resistono ai ribassisti

I dati comunicati oggi e relativi al secondo trimestre dell’anno mostrano l’ottimo stato di salute dell’Azienda e del settore bancario. Sono difatti loro che permettono, con impegno, professionalità e dedizione, la crescita continua degli utili”. (Fisac Cgil)

Andrea Orcel, galvanizzato da un altro ottimo trimestre, si lascia andare a dichiarazioni insolitamente audaci per chi guida una grande banca: «Fatemi essere chiaro: la nostra performance ci porterà a superare ampiamente, o possiamo dire a polverizzare la nostra guidance» su utile e ritorno di capitale. (il Giornale)

La stagione dei record sembra non finire mai per UniCredit, che chiude il secondo trimestre con risultati al top di sempre. Eppure le quotazioni non ne approfittano, anzi, chiudono con una performance inferiore a quella dell’indice principale, seppure resistano alla pressione dei ribassisti. (L'Intellettuale Dissidente)