Minuto di rumore vietato nell’ex liceo di Giulia. Studenti contro il preside: lo faremo lo stesso

Minuto di rumore vietato nell’ex liceo di Giulia. Studenti contro il preside: lo faremo lo stesso
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QUOTIDIANO NAZIONALE INTERNO

Al liceo Tito Livio di Padova, dove Giulia aveva studiato, alcuni studenti e professori hanno ignorato l’indicazione del preside e hanno trasformato il minuto di silenzio in un minuto di rumore. Il preside, Luca , ha suscitato qualche polemica per la circolare in cui aveva invitato i ragazzi "a interiorizzare questo evento e a seguire la strada del silenzio, un silenzio rispettoso di Giulia, della sua famiglia, di quanti hanno sofferto la tragedia". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Se ne è parlato anche su altre testate

Niente rumore, meglio il silenzio, o al massimo una candela accesa sul balcone di casa. Con questo invito il dirigente dell’istituto in cui studiò Giulia ha respinto ogni ulteriore richiesta. (la Repubblica)

Il dirigente Luca : "Necessario rielaborare un anno di riflessioni, dibattiti, esternazioni. La nostra strada deve essere quella del silenzio" (LAPRESSE)

Come un'onda che in un anno non si è fermata, la protesta contro i femminicidi ha ripreso slancio nell'anniversario dell'uccisione di Giulia Cecchettin. Una marea di manifestazioni, flash mob, 'minuti di rumore' e 'minuti di silenzio' ha invaso oggi le aule e i cortili di scuole e università del Paese. (Oggi Treviso)

Quel rumore negato per Giulia Cecchettin

L’ho trovato un uomo straordinario. «Ho conosciuto Gino lo scorso Natale, durante alcuni giorni di vacanza trascorsi a Padova. (Corriere della Sera)

Sono le parole che Gino Cecchetin ha dedicato, su Instagram, alla figlia Giulia a un anno dall'omicidio per mano dell'ex fidanzato Filippo Turetta. A 12 mesi dall'omicidio di Giulia Cecchettin, numerose persone hanno voluto lasciare un fiore o un piccolo pensiero sulla tomba della giovane studentessa 22enne uccisa dal suo ragazzo. (iLMeteo.it)

Un anno fa era stata proprio la sorella di Giulia Cecchettin a chiedere di fare rumore: basta silenzio, diceva, dobbiamo farci sentire, dobbiamo urlare la nostra collera e il nostro dolore, dobbiamo denunciare il patriarcato che si nasconde dietro ogni femminicidio. (la Repubblica)