Indian Wells, la crisi nera di Novak Djokovic e tutto ciò che si nasconde dietro ad una delle partite più brutte della sua carriera

Indian Wells, la crisi nera di Novak Djokovic e tutto ciò che si nasconde dietro ad una delle partite più brutte della sua carriera

Nella Coachella Valley è l'ora del tè, anche se ci sono quasi trenta gradi all'ombra e le palme del deserto californiano sembrano più fiacche che mai: marzo è scoccato da una settimana ma il vento ha concesso una tregua solo all'ottavo giorno. Per la prima volta dall'inizio del torneo, oltretutto, il Centrale di Indian Wells è gremito. Sedicimila posti a sedere tutti occupati da persone con le maniche corte delle t-shirt risvoltate fino alle ascelle, sedicimila persone in canotta senza crema protettiva ma col sorriso. (MOW)

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Numeri alla mano, quindi, Nole non riesce a vincere la sua 500esima partita nella categoria degli Atp 1000, dove detiene sia il numero dei tornei portati a casa con 40 successi, che di finali disputate (59): appuntamento rimandato anche per il record di match vinti, dato che rimane a quota 409 contro i 410 di Rafael Nadal. (il Giornale)

Il lato più, se vogliamo, curioso, è anche quello che lega direttamente la sconfitta della notte a quella di un anno fa contro Luca Nardi. (OA Sport)

“Ho mantenuto la calma e l’ho portata in fondo”, ha detto Botic. Non lo prendono sul serio. (La Gazzetta dello Sport)

Djokovic, clamorosa eliminazione a Indian Wells: Le cose sono cambiate per me
Djokovic, clamorosa eliminazione a Indian Wells: "Le cose sono cambiate per me"

Djokovic ha commesso alcuni errori grossolani, ma ha beccato anche un avversario nel pieno della forma. Djokovic eliminato da Indian Wells dopo tre set. (La Gazzetta dello Sport)

Nel secondo turno del Masters 1000 americano Novak Djokovic viene eliminato da Botic Van de Zandschulp, con il punteggio di 6-2 3-6 6-1. Il torneo di Indian Wells regala subito sorprese con una vittima illustre. (Adnkronos)

Una mazzata tremenda, di quelle che di piegano in due e lasciano senza fiato. Anche se ti chiami Novak Dojokovic e a 38 anni conservi lo spirito di un guerriero, certe sconfitte le senti dentro. E ti pesano tanto. (Fanpage.it)