Angelo Vassallo, la storia del sindaco-pescatore di Pollica ucciso nel 2010 dalla camorra

Introduzione Dopo 14 anni l’omicidio del primo cittadino del comune in provincia di Salerno, avvenuto il 5 settembre 2010, sembra aver trovato una risposta: la Procura di Salerno ha arrestato quattro persone, tra cui un ex brigadiere e un Colonnello dei carabinieri, con l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dalle finalità mafiose. Sindaco di Pollica dal 1995 al 2010, Vassallo era anche presidente della Comunità del Parco del Cilento: a lui si deve la proposta all’Unesco di includere la dieta mediterranea tra i Patrimoni orali e immateriali dell’umanità. (Sky Tg24 )

La notizia riportata su altre testate

Non ha risposto alle domande mentre ha parlato replicando agli interrogativi per circa un’ora e mezza dichiarandosi estraneo ai fatti Giuseppe Cipriano, l’imprenditore accusato di aver pianificato l’omicidio dell’allora sindaco di Pollica Angelo Vassallo, il 5 settembre 2010, con i carabinieri Fabio Cagnazzo e Lazzaro Cioffi e il boss collaboratore di giustizia Romolo Ridosso. (Tv Oggi)

Non è certo, a questo punto, se l'ufficiale possa ... Leggi tutta la notizia (Virgilio)

Mentre Fabio Cagnazzo, il colonnello dei carabinieri arrestato nell’ambito dell’omicidio di Angelo Vassallo per il depistaggio delle indagini si è avvalso della facoltà di non rispondere all’interrogatorio di garanzia, Giuseppe Cipriano, l’imprenditore di Scafati, ha scelto di parlare. (Info Cilento)

Omicidio Vassallo, la “spiata” dei Casalesi: dalla droga agli affari dei Maurelli

Una svolta resa possibile anche grazie a chi, come il fratello di Vassallo, non ha mai smesso di chiedere giustizia. Quattro arresti, c'è anche l’ufficiale dei carabinieri Angelo Cagnazzo. (ilmattino.it)

Carabinieri, imprenditori, clan di camorra. Domenico Palladino, lei all’epoca era anche con… (La Stampa)

È stato questo l’ultimo grido d’allarme lanciato da Angelo Vassallo al suo amico procuratore di Vallo della Lucania Alfredo Greco. Un grido raccolto dal magistrato che delegò alle indagini i carabinieri della compagnia di Agropoli perché, come riferito nel corso degli interrogatori dal comandante Annicchiarico, «il sindaco non si fidava dei militari competenti per il suo territorio». (ilmattino.it)