Il re dei ricchi eletto dai poveri, il paradosso americano che ritorna

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Economy Magazine ECONOMIA

C’è un paradosso dietro la vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti: un campione della plutocrazia, il dominus del denaro, viene eletto proprio dalle vittime di quel dominio del denaro, perché forse si rende conto che a renderlo possibile sono state soprattutto le ultime amministrazioni di segno democratico che si sono avvicendate alla Casa Bianca alternandosi alle presidenze repubblicane. Oggi la popolazione americana che ha fatto convergere i suoi voti su Trump, che ha raccolto il sostegno pazzoide di un plutocrate tra i primi come Musk, è una popolazione che cerca il riscatto da una condizione di minorità, si direbbe una massa di “underdog”, che è caduta addosso al brutale Tycoon di “The apprentice” (quello che licenziava in diretta tv i malcapitati che si prestavano al Colosseo dei reality!) per lo spostarsi del mantello del benessere lontano dalle loro spalle, a vantaggio di una casta ristrettissima di finanzieri e di imprenditori quotati in Borsa, che vedeva salire alle stelle i propri guadagni espropriando di una gran parte della redistribuzione del reddito le fasce medie e basse della popolazione. (Economy Magazine)

Ne parlano anche altri giornali

Gli interessi degli Stati Uniti e quelli dell’Europa, con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Hamas e la tregua a Gaza. (Corriere della Sera)

Da alcune settimane è un susseguirsi di annunci shock da parte di personaggi molto in vista e fino ad ora interpreti di quel pensiero «giusto» che vorrebbe anche farsi «unico». Prima Jeff Bezos ha impedito che il suo Washington Post sponsorizzasse Kamala Harris. (il Giornale)

Non c’è soltanto Musk fra i neo filo-Trump, ma un vasto mondo di capitalisti tecnologici e investitori la cui figura di riferimento è senza dubbio Peter Thiel. L'approfondimento di Lorenzo Castellani, docente alla Luiss, per la Fondazione Feltrinelli Perché i tecnocrati ora sono abbastanza trumpiani (Start Magazine)

Elon Musk, proprietario di Space X, Tesla e del social X. E se si contano gli assenti, possiamo davvero dire che i poteri forti della nuova America a trazione Trump, con cui dovrà fare i conti lo stesso presidente e tutto l’ordine mondiale, sono i proprietari delle big tech. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

A rendere omaggio a Washington al neo-monarca si sono recati i leader delle formazioni più intolleranti e scioviniste del panorama europeo, da Éric Zemmour, guida dell’estrema destra francese, al copresidente di Afd, ai nostalgici del nazismo, a Nigel Farage. (Altreconomia)

Una vera e propria parata di super ricchi. Tra questi il fondatore di Amazon Jeff Bezos (239,4 miliardi di dollari secondo le stime di Forbes), Mark Zuckerberg di Meta (211,8 miliardi di dollari) ed Elon Musk (433,9 miliardi di dollari), l’amministratore delegato di Tesla, la persona più ricca del mondo e il confidente presidenziale che ha speso oltre un quarto di miliardo di dollari per aiutare Trump a vincere le elezioni di novembre erano tra i presenti più ricchi. (Wall Street Italia)