Editori arrabbiati per la Manovra: nuova web-tax penalizza le imprese digitali italiane

In una nota, gli editori della Fieg hanno manifestato stupore e amarezza per la norma contenuta nel disegno di legge di Bilancio, che estende l’imposta sui servizi digitali a tutte le imprese che generano ricavi da questi servizi. La nuova disposizione elimina le soglie attualmente previste, che escludevano dall’imposta le imprese con meno di 750 milioni di fatturato globale e ricavi da servizi digitali in Italia inferiori a 5,5 milioni. (Primaonline)

La notizia riportata su altri giornali

Finora dovevano pagarla … La rivolta unanime del mondo dell’editoria contro la nuova web tax del governo Meloni ha pochi precedenti. (Il Fatto Quotidiano)

L’Associazione Nazionale Stampa Online ANSO, in rappresentanza di tutte le testate di informazione locale e di tutti i propri iscritti chiede una modifica della norma sull’imposta sui servizi digitali. (Il Capoluogo)

In origine la web tax italiana, chiamata Digital Service Tax (o meglio Imposta sui Servizi Digitali), era nata con l’obiettivo di portare a tassazione una parte dei proventi realizzati in Italia da parte delle cosiddette Big tech, le multinazionali operanti su internet, le quali, grazie alle loro capacità di pianificazione fiscale, secondo buona parte dell’opinione pubblica, di solito non pagano una quantità sufficiente di imposte nei territori in cui i profitti sono effettivamente realizzati. (Fiscoetasse)

Web tax al 3% per tutte le startup. Insorge l'ecosistema dell'innovazione, già colpito dal prelievo su Bitcoin e cripto

Lo afferma l’ufficio studi della Cgia di Mestre. Guardando all’aggregato, le aziende italiane prese in esame producono un fatturato annuo 90 volte superiore a quello riconducibile alle big tech, ma in termini di imposte pagano 120 volte più delle seconde. (Qdpnews.it - notizie online dell'Alta Marca Trevigiana)

«Una mazzata» per il settore dell’innovazione. Con il rischio di veder fuggire all’estero imprenditori e capitali. La manovra finanziaria punta a estendere la “web tax”, pari al 3% sul fatturato, ad ogni realtà che abbia ricavi derivanti da servizi digitali. (La Repubblica Firenze.it)

La legge di Bilancio 2025 allarga il perimetro della digital service tax all'intero mondo imprenditoriale. Il rischio boomerang è però elevato: anziché colpire le Big Tech, impallina le PMI (StartupItalia)