Il Papa: si indaghi per capire se a Gaza è in corso un genocidio
Ansa Il fenomeno migratorio, l’emergenza climatica, il dovere di ascoltare i giovani, il dialogo tra le generazioni, i tragici conflitti che insanguinano il mondo. Sono tanti i temi che il Papa affronta nel libro, in uscita per il Giubileo 2025 “La speranza non delude mai. Pellegrini verso un mondo migliore” (Edizione Piemme) a cura di Hernan Reyes Alcaide di cui La Stampa ha pubblicato alcune anticipazioni. (Avvenire)
Ne parlano anche altre testate
«Mi dispiace che il Papa abbia parlato di genocidio. Edith Bruck, 93 anni, scrittrice e poetessa sopravvissuta all’Olocausto, risponde da casa sua, a Roma, seduta sulla poltrona dalla quale, ormai solo su Zoom, continua a far sentir… (la Repubblica)
«Chi lo nega vuole isolare lo Stato ebraico», si legge nel post pubblicato su X (Open)
Eppure su entrambe la ragione scivola e s’incarta su soluzioni precarie per cui la pace e il tetto sono sempre meno considerati un bene per tutti. Papa Francesco come sempre si schiera dalla parte antagonista della storia, all’opposizione dei conflitti, di quelli che non ci stanno ad accettare le soluzioni semplici di chi governa, che di solito sono due: da una parte i buoni, dall’altra i cattivi. (L'Eco di Bergamo)
«La guerra rende disumani, induce a tollerare crimini inaccettabili. All'Angelus della domenica il Pontefice è tornato a bussare alla porta delle potenze mondiali, perché facciano qualcosa, non soltanto in Medioriente e in Ucraina, ma anche in altri Paesi spesso dimenticati. (il Giornale)
– Professoressa Emma Fattorini, prima di decifrare le parole del Papa, rompiamo gli indugi: quello d’Israele a Gaza è un genocidio? “A mio parere il termine non è appropriato con riferimento alle tremende perdite umane inflitte da quella che considero l’inaccettabile e sbagliata politica di Netanyahu – risponde l’ordinaria di Storia contemporanea alla Sapienza, autrice del volume La Chiesa e le leggi razziali –. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
La stima Onu Ipnotizzati dalle elezioni americane e dalla scelta dei segretari nella prossima amministrazione Trump, rischiamo di perderci la notizia più importante sul Medio Oriente da un anno a questa parte. (Nicola Porro)