​“Martina libera e franca”, a Grottaglie tutti in piazza, si riflette a Manduria

Eventi, spettacoli, manifestazioni di sensibilizzazione: la provincia jonica è mobilitata in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Nella capitale della Valle d’Itria torna per la seconda edizione “Martina Libera e Franca”, un format di musica e teatro organizzato lo scorso anno dall’Amministrazione Comunale, per il tramite dell’Assessorato alle Attività Culturali, in collaborazione con la Commissione Pari Opportunità e il Centro Antiviolenza “Rompiamo il Silenzio”. (quotidianodipuglia.it)

Ne parlano anche altri giornali

Violenza sulle donne, Mattarella: “Numeri allarmanti. Non esiste alcuna giustificazione” Di “La violenza contro le donne presenta numeri allarmanti. È un comportamento che non trova giustificazioni, radicato in disuguaglianze, stereotipi di genere e culture che tollerano o minimizzano gli abusi, che si verificano spesso anche in ambito familiare”. (Orizzonte Scuola)

«Mia figlia non può essere qui, ma noi siamo in piazza per lei, per tutte quelle donne ammazzate». Viviana è la mamma di Martina Scialdone, 34enne avvocatessa uccisa con un colpo di pistola dall’ex: morì tra le braccia del fratello, era il gennaio 2023, davanti a un ristorante al Tuscolano. (Corriere Roma)

Il serpentone sembra infinito: dall’ingresso del Ducale da Ponte Verdi fino al palazzo del comando provinciale dei Carabinieri. (Gazzetta di Parma)

Quel divario tra leggi e cultura nella lotta al patriarcato

Non c’è posto per la commozione nella manifestazione contro la violenza sulle donne organizzata da Non una di meno, non c’è traccia di quell’onda emotiva creata dal femminicidio di Giulia Cecchettin e dal film C’è ancora domani che l’anno scorso portarono mezzo milione di persone a sfilare nelle strade di Roma. (La Stampa)

Il 25 novembre del 1960 la jeep su cui viaggiavano tre donne rimase vittima di un’imboscata: loro vennero bastonate, uccise, i loro corpi rimessi sull’auto che fu lanciata in un fosso per far credere che la loro morte fosse stata soltanto un’incidente. (la Repubblica)

Di Alessandro Andrea Argeri (IlSudest)