L’ex detenuto a Trapani: “Trattati peggio dei maiali, picchiati senza motivo. Volevano strangolarmi”

ROMA — “Certo che ho avuto paura di morire. Dopo qualche giorno ho pensato ‘io da qui non esco, questi mi ammazzano davvero’. Erano troppo spietati”. Nel carcere degli orrori di Trapani Giovanni ci è rimasto un mese e mezzo e tanto è bastato – dice la sorella Francesca – “perché si trasformasse in uno spettro. Quando è uscito sembrava un fantasma, magro da fare spavento, le labbra viola, gli occh… (la Repubblica)

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Se così fosse il carcere "Pietro Cerulli" di Trapani sarebbe stato trasformato in una sorta di piccola succursale italiana del famigerato IK-3 di Kharp, il penitenziario russo di massima sicurezza dove era recluso Aleksei Navalny o come la prigione di Diyarbakir (Turchia), la più sadica al mondo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Violenze fisiche, forme di scherno e umiliazione nei confronti di persone con disturbi psichici, secchiate di acqua e urina lanciate nelle celle anche in piena notte, frasi offensive condite da razzismo. (il manifesto)

TRAPANI — Picchiati a sangue, imbrattati di acqua e urina, denudati, fatti sfilare e derisi nei corridoi. Per due anni i detenuti in isolamento nel carcere di Trapani hanno vissuto un inferno, torturati da 46 agenti penitenziari. (La Repubblica)

Urina, botte e torture contro i detenuti: viaggio nell’orrore del carcere di Trapani

Secondo i dati più recenti, il numero dei detenuti in Italia ha raggiunto i 62.110, con una costante crescita. «Il direttivo della Camera penale intende esprimere la propria preoccupazione e denuncia riguardo alle gravi condizioni in cui versano gli istituti penitenziari italiani, con particolare attenzione al carcere trapanese. (CastelvetranoSelinunte.it)

Altri 14 sono stati sospesi dal servizio in esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Trapani su richiesta del procuratore capo Gabriele Paci. Undici agenti penitenziari in servizio nel carcere “Pietro Cerulli” di Trapani sono stati arrestati e messi ai domiciliari. (La Repubblica)

Antonio è affetto da problemi psichici e di comportamento e in carcere avrebbe dovuto essere seguito con particolare attenzione e cura. Da schernire, umiliare, prendere a botte. (La Stampa)