Il timelapse sopra Khan Younis a Gaza: la città irriconoscibile dopo un anno di guerra

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Ucraina Guerra tra Gaza e Israele

Quando i palestinesi sono tornati nelle loro case a Khan Younis, nella Striscia di Gaza, dopo il ritiro dell'esercito israeliano ad aprile, hanno trovato una città irriconoscibile dopo un anno di bombardamenti. Il suo paesaggio, un tempo fatto di appartamenti e attività commerciali, si è trasformato in macerie e detriti. Molte persone si sono rifugiate all'interno o vicino alle loro case distrutte, mentre altri si sono diretti verso ovest e hanno montato tende in quella che è diventata nota come l'area di Muwasi. (Corriere TV)

Su altri giornali

TEL AVIV – Padre Gabriel Romanelli ha appena finito di celebrare la messa della domenica nella chiesa della Sacra Famiglia di Gaza quando ci risponde al telefono: ha la voce serena nonostante la bomba che, 24 ore prima, è arrivata appena all’esterno del compound della parrocchia, spaccando il muro di cinta, mandando in frantumi le finestre, scardinando porte. (la Repubblica)

È passato un anno da quando il conflitto nei territori palestinesi e israeliani si è fatto più duro ed evidente agli occhi del mondo. Una guerra in cui tutti, in particolare bambini e donne, stanno perdendo le loro case, le loro identità, i loro affetti, la loro vita. (Luce)

A dibattere di questi argomenti al festival di Internazionale sono state due donne che vivono la tragicità di questi eventi sia sul campo, come Meinie Nicolai, infermiera di Medici senza frontiere, sia dal punto di vista del diritto internazionale, come Francesca Albanese, giurista di diritto umanitario che ricopre il ruolo di relatrice speciale per le nazioni unite sugli avvenimenti della striscia di Gaza (Estense.com)

Mo: un anno dal 7/10, chiusi 23 dei 38 ospedali di Gaza

Haiti: migliaia di persone senza casa dopo un violento attacco di una gang. Dopo 12 mesi di conflitto a Gaza, più di 41.000 persone sono morte e molte di più sono disperse. (Radio Bullets)

"Queste persone sono sole, separate da caregiver e familiari. “La mancanza di servizi sanitari, cibo e acqua colpisce gravemente la loro salute fisica e mentale", afferma Loay Abu Saif, volontario dell'ong Medical Aid for Palestinians. (Sky Tg24 )

Citando i dati delle Nazioni Unite dello scorso 23 settembre, all'inizio della settimana Medici senza frontiere ha affermato che soltanto 17 ospedali su 36 sono parzialmente funzionanti a causa di una paralizzante carenza di carburante, medicinali e forniture essenziali. (Civonline)