Non si placa l'ira di Di Matteo: "Bonafede cambiò idea a causa dello stop di qualcuno"

“Non c’è nessun dissenso agli Affari penali”. Ma rilancia la sua ipotesi:«Devo presumere che quella notte qualcosa mutò all’improvviso.

«Prima una proposta, poi un’altra» dal ministro Bonafede.

Bonafede insistette sugli Affari penali, parlò di moral suasion con la collega Donati (che in quel momento era a capo degli Affari penali ndr) perché accettasse un trasferimento.

Quanto al repentino cambio di idea, Di Matteo afferma: «Non chiesi al ministro Bonafede perché aveva cambiato idea» sulla mia nomina al Dap «ma rimasi sorpreso». (Il Dubbio)

Su altri media

Il Guardasigilli, Alfonso Bonafede, sta preparando un intervento normativo per far rivalutare le recenti scarcerazioni di detenuti vicini alla criminalità organizzata per motivi di salute legati al coronavirus. (AGI - Agenzia Italia)

(Fotogramma). ''Due anni fa Bonafede mi informò entusiasta della sua intenzione di coinvolgere Di Matteo, lo immaginava accanto a sé come il 'nuovo Falcone'. Non ho assistito ai colloqui, ma l'idea di Bonafede condizionato o succube di pressioni mafiose è assolutamente irrealistica''. (Adnkronos)

La notizia reale è che il ministro Bonafede, appena insediatosi, chiama un grande magistrato antimafia (Nino Di Matteo, ndr) e gli offre due incarichi, optando più su uno: direttore generale affari penali, incarico che venne ricoperto a suo tempo da Giovanni Falcone. (Silenzi e Falsità)

(Fotogramma). "Prima una proposta, poi un'altra" dal ministro Bonafede. Siamo a giugno, disse Bonafede, lei mi manda il curriculum, a settembre sblocchiamo la situazione". (Adnkronos)

Conte: “Piena fiducia nell’operato di Bonafede”. Condividi. Piena fiducia nell’operato di Alfonso Bonafede come ministro della Giustizia”. “Voglio vedere se è un regolamento di conti” insiste il leader di Italia Viva, secondo cui la vicenda “rischia di essere il piu’ grave scandalo giudiziario degli ultimi anni”. (Imola Oggi)

Durante il question time alla Camera dei deputati, Bonafede garantisce: “Nel giugno 2018 non vi fu alcuna interferenza, diretta o indiretta, nella nomina del capo dipartimento dell’amministrazione penitenziaria”. (Fanpage.it)