Presidenza CEI: un milione di euro per gli sfollati del Libano

La Presidenza della CEI, riunita in sessione straordinaria, ha disposto lo stanziamento di 1 milione di euro dai fondi dell’8xmille, che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, per far fronte alle necessità della popolazione del Libano. L’erogazione, attraverso il Servizio per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli, servirà a fornire accoglienza e assistenza umanitaria alle centinaia di migliaia di profughi e sfollati, assicurando aiuti d’urgenza in ambito alimentare e socio-sanitario, supporto psicosociale e accompagnamento. (Conferenza Episcopale Italiana)

Su altri media

erano più di 1,1 milioni Crosetto ha ragione quando dice che il Libano «ha una percentuale di profughi sulla popolazione che non ha nessun altro Paese al mondo». Ma a sostegno di questa dichiarazione ha aggiunto che i profughi in Libano sono «due milioni», mentre abbiamo appena visto che secondo l’Unhcr erano quasi 800 mila nel 2023 (nel 2014, anno del picco, i rifugiati in Libano (Pagella Politica)

Di: Dalal Mawad Con il titolo “Lettera a mia figlia” il quotidiano libanese Orient Today ha pubblicato il 9 ottobre 2024 questo testo di Dalal Mawad. (SettimanaNews)

La situazione in Medio Oriente continua ad aggravarsi e gli scontri in Libano diventano sempre più forti e frequenti. In queste ore, il conflitto sta coinvolgendo anche il contingente dell’Unifil, la missione Onu al confine con Israele. (Diocesi di Cremona)

Quale sarà il futuro dei cristiani in Libano?

Secondo Banchi Yimer, fondatrice della Ong Egna Legna Besidet, molti migranti si sono rifugiati in chiese o da parenti per fuggire agli attacchi, ma la situazione è particolarmente critica per i lavoratori domestici etiopi, che sono stati spesso abbandonati dai loro datori di lavoro, alcuni fuggiti dal Paese. (Rivista Africa)

Rmeich è un villaggio cristiano proprio a ridosso della Linea Blu, due chilometri da Israele, ci vivono ancora 6mila persone, civili che non vogliono lasciare le loro case. È arrivato ieri mattina, con un convoglio scortato dall’esercito libanese, e grazie alla copertura di Unifil. (la Repubblica)

Cosa vuol dire essere un cristiano libanese oggi? Una risposta, che interpreta una precisa visione presente tra i cristiani, quella cosmopolita, l’ha data l’ex ministro Tareq Mitri, accademico di chiara fama, mai vicino a Hezbollah, che in un’intervista al principale giornale francofono nazionale ha detto: “La priorità oggi è dire che la guerra è a tutti in Libano”. (Start Magazine)