Giulia Perulli: "Per essere Sabrina Misseri mi sono messa in stand by"

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L’orrore della cronaca nera. Il delirio mediatico. Le piccolezze della provincia italiana. E poi, quel drammatico balletto famigliare che ha avvolto l’assurdo omicidio di Sarah Scazzi. Avetrana – Qui non è Hollywood, diretta da Pippo Mezzapesa, è una miniserie di quattro episodi che ha il coraggio di affrontare con il linguaggio della finzione uno dei casi delitttuosi più noti della storia recente del nostro paese. (Elle)

Su altri giornali

Abbiamo cercato tutti quanti sin dall’inizio di entrare nel profondo di questa vicenda, con grazia, rimanendo nei confini del verosimile e di sviscerarla rispettando le persone”. (Cinematografo.it/Adnkronos) – Il cuore pulsante della serie “è stato quello di avvicinarci il più possibile all’umanità di questa storia. (cinematografo.it)

Un interesse – dietro cui spesso si cela morbosità – che non è mai morto. Negli ultimi anni, serie di finzione o docu-serie, tengono incollato il pubblico davanti allo schermo. (CremonaOggi)

Al contrario, è vivo. Elementi che appassionano da sempre. (Adnkronos)

La chiave che Pippo Mezzapesa e la sua squadra di collaboratori scelgono per affrontare il delitto di Avetrana del 2010 porta con sé una connessione forte con la maniera in cui il profondo Sud, dove l’omicidio di Sarah Scazzi si è consumato, vive la Morte, il senso del destino, la percezione di una dimensione ultraterrena delle cose: si tratta della felice intuizione con cui la serie Disney+ si tiene al riparo dagli aspetti più morbosi di un giallo che i media italiani hanno aggredito come cani da caccia affamati nel corso di quell’estate di quattordici anni fa, assaltando le viuzze del paesino nel tarantino, gli schermi dei televisori e le prime pagine dei tabloid. (Sentieri Selvaggi)

Non sentire». La spiaggia di San Pietro in Bevagna – litorale tarantino, Salento che non è ancora Salento, non ci sono i maleducati di Gallipoli e nemmeno le masserie a 5 Stelle – è magica. (la Repubblica)

Dentro il corpo massiccio e lo sguardo di pietra di Cosima Serrano, condannata con la figlia Sabrina Misseri all’ergastolo per l’omicidio della nipote Sarah Scazzi, il 26 agosto di 14 anni fa, si nasconde l’esile Vanessa Scalera, l’amata Imma Tataranni, Filumena Marturano. (la Repubblica)