Trump come Cesare: con le disuguaglianze vince il populismo e perde la democrazia

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Di Giuseppe Castro “La storia è maestra di vita”. Il significato più profondo di questo motto, normalmente usato per convincere gli studenti ad aprire il libro di storia, è che secolo dopo secolo, millennio dopo millennio, gli uomini sono sostanzialmente sempre gli stessi, e di fronte a scelte o situazioni similari, gli uomini del XXI secolo dopo Cristo tenderanno a fare scelte del tutto equivalenti a quelle degli uomini del XXI secolo avanti Cristo. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altre fonti

Siamo al dunque. Il risultato del voto americano peserà anche sulle nostre vite? Si teme che la democrazia più antica degeneri in qualcosa di fascistoide se non in una nuova guerra civile. (il manifesto)

Con la vittoria di Donald Trump le Elezioni Usa 2024 ci hanno consegnato un risultato che molti non riescono ad accettare, ma soprattutto che riempie di angoscia per il futuro. Ma l'alternativa deve partire proprio da noi (Vogue Italia)

Un uomo che è stato processato per aver cercato di sovvertire i risultati delle scorse elezioni, che rilancia teorie complottiste e folli illazioni su immigrati e minoranze, ma soprattutto un uomo esplicitamente maschilista, pluri-accusato di molestie sessuali, un predatore dichiarato che ha fatto sì che il diritto all’aborto venisse abrogato. (la Repubblica)

Friedman: “Per Trump il modello è Orban, quindi io ho votato Harris, anche se non la amo”

«Da anni gli americani abitano gli abissi della depressione (…). (Gente e Territorio)

Vivere il giorno in cui l’America ha scelto di nuovo Donald Trump come presidente è un vero incubo per noi della sinistra non woke, quella non allineata e non partitica. Sapere che per i prossimi anni lui e l’oligarca Elon Musk saranno al timone degli Usa è qualcosa che ci fa venire la nausea. (Il Fatto Quotidiano)

Oggi è il giorno in cui noi americani decideremo se vogliamo continuare il nostro esperimento con la democrazia che dura da 248 anni o se invece desideriamo diventare una democrazia illiberale, con un autocrate alla Casa Bianca che si inchina davanti a Vladimir Putin e che afferma che il più grande statista europeo è Viktor Orbán. (La Stampa)