La figlia di Nino Manfredi: "Un padre assente, severo ma altruista. Le scappatelle? Mia madre ha avuto pazienza"

Video suggerito A cura di Daniela Seclì 7 Nino Manfredi moriva vent'anni fa, il 4 giugno 2004. La figlia primogenita, Roberta, lo racconta tracciando un ritratto inedito e privato. In un'intervista rilasciata a Emilia Costantini per il Corriere della Sera, Roberta Manfredi ha anche confidato l'ultimo ricordo che ha di suo padre: Un ricordo bruttissimo. Era intubato, sul letto d'ospedale, ma parlava con gli occhi. (Fanpage.it)

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Nato a Castro dei Volsci, ma romano d’adozione (il padre fu trasferito nella Capitale all’inizio degli anni Trenta), Manfredi – scrive l'autrice, Valeria Arnaldi - «aveva gli occhi accesi, che sapevano tenere inchiodati alle poltrone, e il sorriso aperto, ma anche una nota di malinconia, a volte poetica, a volte più cinica, non di rado struggente. (ilmessaggero.it)

(biografieonline.it) Più di cento film per il cinema, una quarantina di partecipazioni televisive, tre regie, dodici sceneggiature e tanto teatro. E’ stato Geppetto, ladro, barista di Ceccano, emigrante, commissario, sottoproletario avaro, finto paracadutista, l’innocente perseguitato Girolimoni, padre di famiglia, fino a diventare Federico Garcia Lorca in “La fine di un mistero”, film premiato al Festival di Mosca e riproposto da Venezia come omaggio all’attore insignito del prestigioso Premio Bianchi. (Luino Notizie)

La kermesse ha ricevuto il patrocinio del comune di Alvito e il sostegno del Comitato Regionale FITA Lazio. Frosinone, presieduto da Federico Mantova. (Frosinone News)

Era nato a Castro dei Volsci il 22 marzo del 1921, primogenito dei due figli di Romeo Manfredi e Antonina Perfili. Considerato uno dei più grandi interpreti della commedia all'italiana, insieme ad Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Marcello Mastroianni e Vittorio Gassman, Nino Manfredi (Saturnino all'anagrafe) se ne andava a 83 anni il 4 giugno 2004 (Corriere della Sera)

Risponde Roberta Manfredi, figlia primogenita di Nino Manfredi, scomparso vent’anni fa - Era intubato, sul letto d’ospedale, ma parlava con gli occhi. Era terribile vedere la sua impotenza, l’immensa voglia di comunicare, che è stata il succo della sua vita». (Corriere della Sera)