“Costrette a pagare per lavorare”
Oltre a concorsi che, ancora dopo anni, non garantiscono la stabilità lavorativa, il mondo della scuola è caratterizzato da un precariato che scoraggia anche le più alte e nobili vocazioni. “Praticamente il ministro del Merito e dell’istruzione obbliga i docenti precari a spendere duemila euro di tasca loro per una formazione che permette di partecipare a concorsi e di essere inseriti in prima fascia”, racconta una giovane precaria. (Collettiva.it)
Ne parlano anche altre fonti
– La situazione dei docenti precari in Italia continua a essere critica, con numerose assegnazioni provvisorie e utilizzazioni che lasciano molti insegnanti senza incarico. Martina, una docente supplente su ADSS con sei anni di esperienza, ha deciso di farsi portavoce di questa problematica, inviando una comunicazione alla redazione di OggiScuola. (Oggi Scuola)
Perché la scuola, come in fondo la giustizia e persino la sanità non solo zoppicano, ma spesso fanno danni. Pensavamo che i tempi dei famigerati banchi a rotelle costati milioni e poi gettati chissà dove, e quelli degli insegnanti a gettone (leggi precari) fossero finiti, insieme a quella didattica a distanza che ha fatto più danni che benefici ai nostri ragazzi. (Torino Cronaca)
Sono una docente precaria, specializzata sul sostegno per la scuola primaria e per quella secondaria di secondo grado, inserita nelle GPS I fascia della provincia di Catania. (Tecnica della Scuola)
E’ tra quei tipi di lavoro che subira’ molti cambiamenti nel corso del prossimo decennio e perderà molte delle tutele contrattuali che oggi lo caratterizzano. Io prevedo che il lavoro degli insegnanti in Italia e non solo sarà sempre più precario e sarà svolto non per l’intera vita lavorativa. (Tecnica della Scuola)
Come è possibile che ogni anno scolastico si apra con lo stesso copione? Come mai lo scenario non cambia mai? Precarietà e incertezza caratterizzano la prima campanella: mai una volta, ormai da decenni, che l’anno scolastico si apra tranquillamente, con tutte le sue cose a posto, con una organizzazione precisa e puntuale. (LA NAZIONE)
Inizio scuola 2024, la polemica di Galiano: “Un insegnante in ruolo costa allo Stato molto più di un precario, ecco perché non si assumono anche se ci sono i posti” Di (Orizzonte Scuola)