Maltempo, Musumeci: “Obbligo polizze contro rischi clima”. E a Schlein: “Quante opere ha fatto quand’era assessore in Emilia?”

La nuova alluvione in Emilia Romagna. L’intervento dei vigili del fuoco ROMA – “É finito il tempo in cui lo Stato poteva intervenire ed erogare risorse per tutti e per sempre. La prevenzione non può essere unobbligosolo a carico delle istituzioni, deve esserlo anche a carico di ciascun cittadino. Ogni cittadino deve essere consapevole di vivere su un territorio a rischio e adeguare ogni misura, ogni iniziativa non per evitare, purtroppo non si può, ma per ridurre l’esposizione al rischio propria e dei propri beni”. (Firenze Post)

Su altri media

La nuova alluvione in Emilia Romagna riporta in primo piano la crescente frequenza e intensità degli eventi climatici estremi e riaccende il dibattito su una maggiore responsabilizzazione anche delle famiglie private. (La Stampa)

Nessun rinvio per la norma che prevede l'assicurazione obbligatoria delle imprese contro gli eventi catastrofali, come concordato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, con il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti. (Tuttosport)

In arrivo anche un Commissario alla ricostruizione (il Giornale)

La sfida tra quattro mesi sarà far assicurare almeno 4 milioni di aziende contro terremoti e alluvioni. A meno che l’obbligo per le imprese di sottoscrivere polizze contro le catastrofi naturali - che per legge parte dal primo gennaio 2025 - non slitti a gennaio 2026, come chiedono alcuni parlamentari di Fratelli d’Italia e dell’opposizione. (L'HuffPost)

è stato inserito l'obbligo per le imprese di assicurarsi contro le calamità naturale. Di questo oggi abbiamo parlato Tutte le imprese dovrebbero assicurarsi entro la fine di quest'anno e noi stiamo lavorando affinché questo sistema nuovo per il Paese venga messo in atto e sia il più efficacie possibile" così la presidente di Ania Maria Bianca Farina, a margine della conferenza High insurance conference, presso Palazzo Brancaccio. (L'Unione Sarda.it)

'Di fronte a un apparato pubblico (fatto di Stato, Regioni, Comuni, Consorzi di bonifica) che costa centinaia di miliardi di euro ai contribuenti italiani, ma che non riesce a effettuare le minime opere di tutela e protezione del territorio, è inaccettabile che la risposta sia quella di scaricare sui cittadini l'onere di questa inefficienza'. (La Pressa)