L'alt al diktat Ue riaccende Stellantis
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Se dal «tutto elettrico» a partire dal 2035 si passasse alla «neutralità tecnologica», con la possibilità di continuare a produrre e vendere nell'Ue anche veicoli, per esempio ibridi, Stellantis partirebbe avvantaggiata, essendo da tempo pronta a sfornare vetture in funzione della domanda: elettriche, ibride ricaricabili, benzina o Diesel, ibride senza spina. E questo grazie alla disponibilità negli impianti delle nuove piattaforme «Multienergy», realizzate all'insegna della necessaria flessibilità. (il Giornale)
La notizia riportata su altri giornali
Il Green Deal europeo, ad oggi, prevede che, a partire dal 2035, possano essere immatricolate solo auto nuove a zero emissioni di CO2. (Autoappassionati.it)
Lunga vita alle ibride, un compromesso al ribasso Ne sapremo di più il 5 marzo, quando Ursula Von der Leyen annuncerà quali sono le decisioni della Commissione sui futuri limiti per le emissioni delle auto di nuova produzione. (Vaielettrico.it)
La recente decisione dell’Unione Europea di rivedere il divieto assoluto di vendita di veicoli a combustione interna dopo il 2035, aprendo alla possibilità di commercializzare anche auto ibride plug-in e auto elettriche dotati di range extender, rappresenta una svolta significativa nel panorama economico dell’industria automobilistica europea. (InvestireOggi.it)
Un parziale dietrofront sui motori termici Per chi ha una barca a vela, saperla portare dove tira il vento è senz’altro un pregio importante. Ma se ti trovi ai piani alti dell’Unione Europea e devi guidare i Paesi membri lungo il difficile percorso della transizione energetica, allora le cose cambiano. (ElettricoMagazine)
Tra dieci anni i motori endotermici, per decreto, dovrebbero essere archiviati per liberare il campo all’elettrico. Al fatidico giro di boa del 2035 l’universo dell’automotive vi si potrebbe avvicinare con una veste completamente nuova. (Orticalab)
Lo afferma Luca de Meo, amministratore delegato di Renault. «Siamo in un momento in cui l'Europa ha bisogno di occuparsi di strategie industriali, e questo vale in particolare per l'industria dell'auto, che sta attraversando la più grande trasformazione in 150 anni, con conseguenze che potrebbero essere di vasta portata positiva o negativa, a seconda di come viene gestita», aggiunge de Meo, collegato a un incontro di Forza Italia a Milano per la presentazione di un 'Piano industriale' del partito per l'Italia e l'Europa. (Il Messaggero - Motori)