Moda, Pinko stritolata dal crollo dei consumi in Cina

La Cina avrebbe dovuto essere la nuova frontiera per l’espansione, sulla base di un piano di sviluppo, messo a punto nel 2022, per raggiungere in cinque anni 500 milioni di fatturato. Non è andata così. Pinko è stata stritolata dal crollo dei consumi nel gigante asiatico, crollo che sta mettendo in difficoltà molti big della moda anche a causa della politica autarchica varata da Pechino. Un duro colpo per Cris Conf, l’azienda di Fidenza, in provincia di Parma, proprietaria del noto marchio di pret-à-porter da donna, che ha presentato istanza di applicazione delle misure protettive al patrimonio (come previsto dalla nuova legge fallimentare) per trovare un’intesa con i creditori: le banche, verso le quali è fortemente esposta. (Il Sole 24 ORE)

La notizia riportata su altre testate

Andiamo dal giudice per chiedere che una banca riapra gli affidamenti originali», ha spiegato a MFF Pietro Negra, founder e ad dell’azienda di Fidenza. L’udienza è fissata al foro di Parma il 14 novembre (Milano Finanza)

La situazione Cris Conf ha sede a Fidenza, vanta 550 dipendenti e un fatturato di oltre 220 milioni di euro al 2022. Malgrado, come segnalano i sindacati, non abbia mai fatto richiesta di cassa integrazione, ora versa in crisi di liquidità. (laconceria.it)

Si tratta di una procedura prevista dalla nuova legge fallimentare. In caso di via libera, spiega il Sole 24 Ore che anticipa la notizia, l’azienda avrà dodici mesi di tempo per raggiungere un accordo con i creditori e scongiurare piani di risanamento draconiani o un concordato preventivo. (La Repubblica)

Moda, una crisi di liquidità porta Pinko in Tribunale

Registrati ora per ricevere e leggere gratuitamente le news di Fashion Magazine. La registrazione include l’iscrizione alla nostra newsletter Signore Signora Non specificato Registrati gratuitamente Cris Conf, l’azienda di abbigliamento di Fidenza a cui fa capo il brand Pinko, resta con il fiato sospeso fino al 14 novembre, giorno in cui i g (fashionmagazine.it)

Il giudice dovrà decidere se ratificare l’istanza di applicazione delle misure protettive al patrimonio, procedura prevista dal codice della crisi di impresa e dell’insolvenza, che ha sostituito la vecchia legge fallimentare. (Il Sole 24 ORE)