Fiorentina travolge la Juventus: una notte da ricordare

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La Fiorentina ha regalato una serata indimenticabile ai suoi tifosi, imponendosi con un netto 3-0 sulla Juventus in un match che, fin dalle prime battute, ha dimostrato quanto la squadra di Vincenzo Italiano abbia ormai raggiunto una maturità tattica e caratteriale. Un risultato che non solo rilancia le ambizioni europee dei viola, ma che sembra aver ridato un po’ di luce a una città ancora scossa da recenti eventi di cronaca. Rocco Commisso, il patron della società, ha definito la vittoria "speciale", dedicandola a Joe Barone, il direttore generale scomparso pochi giorni fa, il cui ricordo ha accompagnato l’intera partita come un’ombra silenziosa ma presente.

Commisso, che ha seguito l’incontro dagli Stati Uniti, ha voluto congratularsi con la squadra al termine della partita, telefonando negli spogliatoi per esprimere la sua soddisfazione. Un gesto che non è passato inosservato, soprattutto perché arriva dopo una settimana difficile, segnata non solo dalla scomparsa di Barone, ma anche da un clima di tensione che ha toccato l’intero ambiente viola. La dedica al dirigente scomparso ha aggiunto un significato ulteriore a una vittoria che, al di là del risultato, rappresenta un momento di rinascita per il club e per la città.

Sul campo, la Fiorentina ha offerto una prova di grande spessore, dominando la Juventus in ogni reparto. Il 3-5-2 di Italiano ha funzionato alla perfezione, con gli esterni Gosens e Dodo protagonisti di un’ottima prestazione. Fagioli, in particolare, è stato determinante, dimostrando una versatilità che lo rende uno dei perni della squadra. Gudmundsson, spesso criticato per le sue prestazioni altalenanti, ha invece mostrato il suo vero valore, regalando ai tifosi una versione di sé mai vista prima. L’unica novità in formazione è stata l’inserimento di Mari al posto di Comuzzo, scelta che si è rivelata azzeccata.

Dall’altra parte, la Juventus di Thiago Motta ha invece deluso profondamente. Il tecnico, che ha sorpreso tutti lasciando fuori Vlahovic e puntando su Weah per sostenere l’attacco, non è riuscito a trovare soluzioni efficaci contro un avversario superiore in ogni aspetto del gioco. Motta, visibilmente amareggiato, ha attraversato il campo a testa bassa al triplice fischio, consapevole che questa sconfitta non è solo un punto a margine, ma un campanello d’allarme per una squadra che fatica a trovare continuità.