Cecilia Sala liberata dall'Iran, quali sono i rapporti con l'Italia e cosa potrebbe succedere ad Abedini
“Mai pensato di essere a casa oggi”. Sono le prime parole di Cecilia Sala, la giornalista 29enne detenuta per 21 giorni nel carcere di Evin, in Iran, appena tornata a casa a Roma. Un tempo infinito, per le condizioni in cui la reporter è stata detenuta, ma un tempo che, per casi del genere, resta significativamente breve. Addirittura lampo, secondo alcune dichiarazioni politiche della maggioranza. Ma cosa c’è dietro la liberazione? C’è un legame con l’arresto di Abedini del 16 dicembre, tre giorni prima di quello di Sala a Teheran? Gli Usa hanno aiutato Giorgia Meloni? E quali sono i rapporti tra Italia e Iran? Tante domande, a cui risponde Fulvio Palombino, docente di Diritto Internazionale dell’Università di Roma Tor Vergata (Virgilio Notizie)
Se ne è parlato anche su altri media
Si chiude il capitolo della prigionia della cronista, ma la complessa vicenda che ha tenuto l'Italia col fiato sospeso e che ha portato alla sua liberazione non sarebbe ancora "del tutto conclusa": ed è soprattutto per questo motivo che fonti di governo continuano a predicare "massima prudenza". (Adnkronos)
La fine di un incubo, 21 giorni in detenzione nel famigerato carcere dei prigionieri politici di Evin, senza neanche un letto su cui dormire, dopo un fermo scattato per una generica accusa di violazione delle leggi della Repubblica islamica. (La Stampa)
La liberazione di Cecilia Sala, atterrata mercoledì all’aeroporto di Ciampino dove ha potuto riabbracciare la propria famiglia dopo 20 giorni nel carcere di Evin, non ha chiuso né il caso con l’Iran né con gli Stati Uniti. (Il Fatto Quotidiano)
La liberazione della giornalista italiana sequestrata dagli iraniani è di enorme importanza non solo perché abbiamo salvato una vita preziosa, ma perché conferma le capacità diplomatiche di Palazzo Chigi, l’intenso lavoro della Farnesina, l’eccezionale efficacia dei nostri servizi segreti. (Liberoquotidiano.it)
Dopo giorni di isolamento, un'altra donna è arrivata nella cella della giornalista: «Ci abbracciavamo, ridevamo. Provo un po' di senso di colpa per averla lasciata lì». Il racconto della giornalista della sua detenzione in Iran nel podcast Stories di Chora Media (Open)
La liberazione di Cecilia Sala, detenuta dallo scorso 19 dicembre in Iran, tiene banco sui giornali e Daniele Capezzone non può non aprire la sua "Occhio al caffè", la rassegna stampa politicamente scorrettissima di oggi, con una riflessione. (Liberoquotidiano.it)