Addio a Marino Masè, attore protagonista de I pugni in tasca, poi a Hollywood e caratterista

Ebbe un piccolo ruolo ne Il Gattopardo di Luchino Visconti, uscito nel 1963, fu il protagonista ne Les Carabiniers di Jean-Luc Godard e de I pugni in tasca di Marco Bellocchio, uscito nel 1965.

È morto Marino Masè, attore triestino protagonista de I pugni in tasca di Marco Bellocchio e tra i più apprezzati giovani interpreti degli anni ’60, poi sbarcato ad Hollywood e anche caratterista in film d’autore e di genere. (Spettacolo.eu)

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Durante l'accertamento che ha passato al setaccio anche sezioni dell'alta sicurezza della casa circondariale sono stati rinvenuti tredici telefoni cellulari oltre alla droga Durante l'accertamento che ha passato al setaccio anche sezioni dell'alta sicurezza della casa circondariale sono stati rinvenuti tredici telefoni cellulari oltre alla droga. (Trapani Oggi - Notizie di cronaca, politica, attualità Trapani)

Coprotagonista di uno dei primi film di Jean-Luc Godard (“Les carabiniers”, 1963), Masè aveva recitato agli inizi con maestri quali Luchino Visconti, Marco Bellocchio, Dino Risi, Ettore Scola, Liliana Cavani. (Necrologi Defunti – Annunci Necrologici - Necrologie Il Piccolo)

Era stato uno dei più apprezzati attori giovani del cinema d’autore degli anni ’60, il triestino Marino Masè, scomparso nella sua casa di Roma. «Ora - ha aggiunto la figlia dell’attore - aspettiamo l’’esame autoptico per conoscere le cause, poi ci sarà una commemorazione a Roma e una a Trieste, dopodiché la sue ceneri rimarranno nella sua città, Trieste» (Il Piccolo)

1 min, 26 sec. Nel pomeriggio del 28 maggio 2022, i Carabinieri della Stazione di Sellia Marina hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di aggravamento di misura cautelare, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale Ordinario di Catanzaro, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un uomo 40enne di Sellia Marina, sottoponendolo alla custodia cautelare in carcere, per il reato di atti persecutori nei confronti dell’ex moglie, nonché per non aver ottemperato al divieto di avvicinamento alla persona offesa, misura a cui era già sottoposto per analoghi reati commessi nei confronti della donna. (Corriere di Lamezia)