Viadana, il 17enne accusato dell’omicidio di Maria Campai: “Volevo scoprire che cosa si prova a uccidere”

Approfondimenti:
Ponte sullo Stretto

«Volevo scoprire che cosa si prova ad uccidere». Queste le parole che, secondo la Gazzetta di Mantova, avrebbe pronunciato davanti ai carabinieri, in una sorta di confessione, il 17enne accusato di aver ammazzato in modo premeditato il 19 settembre scorso nel garage di casa a Viadana, Maria Campai, 42enne romena contattata su una chat di incontri, e di averne poi nascosto il cadavere nel giardino di una vicina villetta disabitata. (La Stampa)

Se ne è parlato anche su altri media

Dal «mi sentivo un corpo estraneo», confessato dal 17enne che ha sterminato la famiglia aPaderno Dugnano il 31 agosto, a «non so perché l’ho fatto», detto dal 16enne che ha ridotto in fin di vita il vicino di casa colpendolo con una mazza da baseball, martedì scorso a Cesano Maderno, fino all’ultimo, straniante perché: «Volevo vedere cosa si prova a uccidere». (Avvenire)

Secondo la Gazzetta di Mantova il ragazzo, nato in Italia ma di cittadinanza albanese, avrebbe prima detto agli investigatori il 24 settembre: «L’ho uccisa perché mi aveva chiesto troppi soldi, 200 euro», ma poi avrebbe confessato il delitto ai carabinieri, spiegandolo così: «Volevo scoprire che cosa si prova ad uccidere». (Vanity Fair Italia)

"Volevo scoprire che cosa si prova ad uccidere". (Tiscali Notizie)

Il 17enne di Viadana: "Volevo sapere che si prova a far morire". Maria uccisa a mani nude

Lo scorso 19 settembre si era allontanata da casa con la scusa di un colloquio di lavoro, una bugia che avrebbe coperto l’incontro con una persona conosciuta online. (ilmessaggero.it)

"Volevo scoprire che cosa si prova ad uccidere". (L'HuffPost)

"Volevo scoprire che cosa si prova ad uccidere». (Gazzetta di Parma)