Recensioni a pagamento (o fasulle) per ristoranti e alberghi, la stretta del governo: cosa è previsto nella legge per le pmi

Per saperne di più:
(Post) fascisti Governo Meloni

È una vecchia litania che si ripete a cadenza regolare. Soprattutto alimenta un sottobosco di recensioni fasulle (e a pagamento) che distorce completamente l’attendibilità delle piattaforme e le applicazioni che segnalano i commenti positivi (o negativi) su alberghi e ristoranti. Già diversi anni fa avevamo raccontato su questo giornale che si tratta di un florido business tutto alla luce del sole. (Corriere della Sera)

Su altri media

FIPE-Confcommercio accoglie con grande soddisfazione l’approvazione, in Consiglio dei Ministri, del disegno di legge che introduce misure per contrastare il fenomeno delle recensioni false nel settore della ristorazione e dell’ospitalità. (LA STAMPA Finanza)

Gli albergatori torinesi, come molti altri in Italia, hanno espresso il loro sostegno al nuovo disegno di legge che mira a combattere questo problema dilagante. (Torino Cronaca)

Quella delle recensioni online dei ristoranti è una questione annosa e al centro del dibattito da anni, e le problematiche sono molteplici: recensioni false fatte sia da clienti che da esercenti, losche agenzie che propongono pacchetti di giudizi su TripAdvisor e altre piattaforme con velate “minacce” ai ristoratori, locali assaltati da recensioni al limite della querela in seguito a qualche fatto di cronaca spesso spesso gestito in maniera pretenziosa e superficiale, vedi le cicliche polemiche sugli scontrini. (Dissapore)

Recensioni online false, nuove regole: “Obbligatorio identificarsi”

A cura di Valeria Paglionico (Fanpage.it)

Il governo italiano è pronto a introdurre nuove norme per contrastare il fenomeno delle recensioni false online, un problema che negli ultimi anni ha avuto un impatto significativo sul settore del turismo e della ristorazione. (Economy Magazine)

Un potere che amplifica l’impatto dei pareri falsi con, in base al grado di fidelizzazione della clientela, stando alle stime delle categorie, un’incidenza tra il 6% e il 30% sul fatturato delle attività. (QUOTIDIANO NAZIONALE)