Transnistria al freddo: fabbriche chiuse e interruzioni di corrente ma la regione filorussa rifiuta l'acquisto di energia dall'Europa

La Moldavia è in preda al gelo dopo il taglio delle forniture di gas russo alla regione separatista della Transnistria e la situazione ha costretto il premier Recean a prendere provvedimenti di emergenza. «Crisi di sicurezza», così ha ribattezzato il grande freddo che sta attanagliando i moldavi. La regione separatista ha chiuso le fabbriche e imposto razionamenti energetici e ha rifiutato un'offerta per acquistare gas da mercati europei. (ilmessaggero.it)

Ne parlano anche altre testate

Complici le temperature più rigide e lo stop al transito del gas russo attraverso l’Ucraina, i prezzi del gas salgono, arrivando a toccare i 50 dollari. Uno scenario che insieme alla sospensione temporanea di una settimana dell’impianto Lng di Equinor in Norvegia per il guasto di un compressore, comporterà a detta degli esperti un aumento dei prezzi nelle prossime settimane. (Wall Street Italia)

In Ucraina il nuovo anno si è aperto con una notizia che sa di paradosso amaro a causa della decisione di Volodymyr Zelensky di chiudere i gasdotti diretti dalla Russia in Europa. Il costo per il trasporto nazionale dell’energia si è infatti quadruplicato, cosa che sta mettendo in ginocchio i consumatori locali e riflette le complesse dinamiche geopolitiche ed economiche in cui il paese è immerso. (Notizie Geopolitiche)

A rassicurare l'opinione pubblica dopo il rimbalzo delle quotazioni del metano sopra i 50 euro (ieri ad Amsterdam i prezzi sono lievemente calati a 49,6 euro/Megawattora) è stato il ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin. (il Giornale)

L’Ucraina chiude il gas: l’unica salvezza è ricostruire l’economia europea sulla base di risorse europee

"Il nostro Paese, grazie alle diversificazioni degli approviggionamenti di gas messe in campo negli (Secolo d'Italia)

Atto Primo: distruzione del “Nord Stream”, arteria che portava l’economico gas russo direttamente in Germania bypassando l’Ucraina, rendendo quest’ultima determinante per le scorte energetiche europee. (Nicola Porro)

Oltre al fatto che abbiamo ancora gas in stoccaggio, il gas che passava dall’Ucraina rappresentava solo il 5% della fornitura all’Europa. Per il momento, non succede niente di grave. (Il Fatto Quotidiano)