Olivier Senn sulla morte di Muriel Furrer: «Quella discesa non era più pericolosa di altre»

Quali sono le priorità? «Innanzitutto, le gare si svolgeranno come previsto, secondo la volontà della famiglia di Muriel. In secondo luogo, in questa situazione bisogna prendersi cura di tutta la squadra, soprattutto dei giovani che si trovano ad affrontare una cosa del genere per la prima volta. Altri avevano già sperimentato una situazione simile con Gino Mäder. Dobbiamo assicurarci che lo staff e i volontari siano pronti a svolgere la loro missione nonostante le emozioni. (Corriere del Ticino)

La notizia riportata su altri giornali

Non ce l’ha fatta Muriel Furrer, ragazza svizzera di 18 anni appena compiuti, l’ultima ciclista sulla lunga strada del lutto e del dolore. La giovane promessa elvetica è morta dopo essere uscita di strada giovedì nella gara juniores dei Mondiali di ciclismo in corso a Zurigo. (Avvenire)

ZURIGO. Non ce l'ha fatta Muriel Furrer, la 18enne svizzera caduta ieri durante la prova juniores dei mondiali di ciclismo a Zurigo. La giovane è morta oggi in ospedale. (YouTG.net)

La notizia più brutta arriva alle 14.50 di venerdì 27 settembre in un comunicato ufficiale dell’Uci, l’Unione Ciclistica Internazionale, dove c’è una foto di Muriel Furrer in bianco e nero. (La Gazzetta dello Sport)

Muriel Furrer soccorsa dopo due ore ai Mondiali di ciclismo, polemiche sulla sicurezza per la sua morte

Si annuncia come complessa e delicatissima (ci sono pesanti questioni assicurative in ballo oltre alla reputazione di organizzatori e federazione) l’inchiesta giudiziaria sulla morte di Muriel Furrer, la 18enne svizzera caduta giovedì in discesa a Zurigo durante la prova juniores dei campionati del mondo di ciclismo e rimasta a lungo nella scarpata in cui era precipitata senza che nessuno si accorgesse di lei e le prestasse soccorso. (Corriere della Sera)

Ancora una stella che si spegne e va a rendere sempre più tetra l'ennesima notte che è costretto a vivere il ciclismo che non la finisce di piangere i suoi ragazzi e le sue ragazze. A poco più di un anno dalla tragica fine di Gino Mader, il ciclismo rossocrociato perde Muriel Furrer, diciotto anni appena. (il Giornale)

Ma è davvero andata così? Ma davvero Muriel Furrer, 18 anni compiuti soltanto da due mesi, è rimasta esanime e senza ricevere soccorsi tempestivi in un boschetto della discesa di Küsnacht, alle porte di Zurigo, lungo il tracciato della più importante corsa ciclistica planetaria, il campionato del mondo, senza che nessuno si accorgesse che la ragazzina svizzera, morta ieri all’ora di pranzo dopo 18 ore di agonia, non faceva più parte del gruppo della corsa juniores? È possibile che nessun giudice, motociclista o volontario sul percorso abbia visto la sua rovinosa caduta lungo una discesa ripida e a tratti pericolosa dove nei giorni scorsi c’erano già stati incidenti? E se qualcuno si fosse accorto di lei e se l’elicottero non fosse atterrato dopo quasi due ore, come dicono gli abitanti del posto, e come confermerebbe un video pubblicato dal sito elvetico Blick, la sua giovanissima vita si sarebbe potuta salvare? In una dolente quanto inutile conferenza stampa convocata ieri sera, organizzatori e Unione Ciclistica Internazionale hanno ammesso di non avere informazioni sulla dinamica dell’incidente (pare che Muriel fosse in coda ad altre due atlete che però non si sono accorte di nulla) ma hanno invocato un’approfondita istruttoria sui soccorsi (sta indagando la gendarmeria) che di certo non sono stati tempestivi ma per colpa di chi non è dato a sapersi. (Corriere della Sera)