Pompei (Deloitte) "Trump e Harris non così diversi sui temi economici"

MILANO (ITALPRESS) – “In realtà bisogna fare un po’ un’analisi piuttosto attenta di quelle che sono state le dichiarazioni e spesso le non dichiarazioni durante il periodo elettorale. Molti slogan. La nostra percezione è che rispetto a questi slogan le differenze tra i due candidati possano non essere così significative e così importanti come apparentemente sembrerebbero. Su tante posizioni in realtà l’orientamento potrebbe essere molto più simile come lo è stato soprattutto in ambito economico su alcuni fronti con Biden rispetto alla precedente presidenza di Trump. (CremonaOggi)

Ne parlano anche altre fonti

Quella che si preannuncia come una delle elezioni presidenziali più combattute della storia moderna sta volgendo al termine. (Wall Street Italia)

Con Harris la distanza si è ridotta notevolmente, ma non è bastata la sbiadita novità a convincere milioni di americani. A Kamala Harris non è riuscita l’impresa dei democratici del 2022 nelle tradizionali elezioni di Midterm. (Il Fatto Quotidiano)

È stato il vero caposaldo della campagna elettorale di entrambi, senza che nessuno dei due si sia troppo preoccupato di soffermarsi su come saranno reperite le entrate necessarie per non far affogare l'America in un eccesso di deficit. (il Giornale)

Cantrill (PIMCO): differenze tra Harris e Trump meno marcate di quanto ipotizzato dal mercato

Da quando il mondo dei bond ha iniziato a fiutare la crescente possibilità che l’imprenditore potesse diventare il 47° presidente degli Usa i tassi delle obbligazioni sul mercato secondario hanno preso la strada del rialzo. (Il Sole 24 ORE)

L’economia delle opportunità di Harris o il Maga di Trump? I programmi economici delineano visioni molto diverse della società americana e del mondo. In comune hanno la sottovalutazione delle conseguenze dell’aumento di deficit e debito pubblico. (Lavoce.info)

Quella che si preannuncia come una delle corse presidenziali più combattute della storia moderna sta volgendo al termine. Lunedì mattina, quasi la metà (48%) degli elettori del 2020 (circa 155 milioni) ha già espresso il suo voto con l'"early voting" (di persona o per posta), il che significa che, a seconda dell'affluenza alle urne il giorno delle elezioni, il 2024 potrebbe essere una delle elezioni con la più alta affluenza di sempre. (Business Community)