La Ragioneria stoppa le proposte di legge per anticipare il pagamento della buonuscita agli statali: “Costa 3,8 miliardi solo quest’anno”

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Il Fatto Quotidiano INTERNO

Stop alle proposte di legge bipartisan per anticipare il trattamento di fine servizio dei dipendenti pubblici. Sul provvedimento la Ragioneria generale dello Stato ha dato “parere contrario” all’ulteriore corso del provvedimento. La decisione, anticipata dal Messaggero, è stata resa nota durante la seduta della commissione Lavoro della Camera. Nulla di fatto, dunque, per risolvere il caso nato ormai quasi un anno fa quando la Consulta ha dato ragione agli statali vicini alla pensione sancendo che rinviare il pagamento della loro buonuscita è contrario al principio della giusta retribuzione enunciato nella Carta. (Il Fatto Quotidiano)

Su altri media

Anticipare il pagamento della liquidazione per i dipendenti pubblici costerebbe troppo: lo ha detto la Ragioneria di Stato, chiedendo con una nota di bloccare l'iter di due proposte di legge che puntavano ad accorciare i tempi del versamento del Tfs. (Fanpage.it)

Oggi i dipendenti pubblici aspettano anche più di cinque anni prima di vedere i soldi della liquidazione, a causa di una norma introdotta dal governo Monti ai tempi della crisi dello spread, che nel pubblico autorizza il pagamento differito (e a rate) del Tfs-Tfr. (PA Magazine)

Il TFR è la quota di emolumenti corrisposta ai lavoratori quando conclude la prestazione professionale contrattualizzata e il servizio diuturno alle dipendenze del datore di lavoro, pubblico o privato, cessa definitivamente. (Mentinfuga)

Brutte notizie per i dipendenti pubblici. Rimandata al mittente anche una seconda proposta, che alzava il tetto massimo di questo primo versamento da 50mila a 63.600 euro. (Open)

E la Ragioneria dello Stato avrebbe optato per salvaguardare il bilancio. – Tenere in ordine i conti dello Stato o riconoscere un diritto dei cittadini ad avere i soldi (che loro spettano) in tempi (più) rapidi? Questo è il dilemma. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Resta però il nodo della pronuncia di alcuni mesi fa della Corte costituzionale, che ha dichiarato come il differimento della liquidazione Tfs “è incompatibile con la Costituzione e il suo principio di giusta retribuzione” (Sky Tg24 )