La crisi della democrazia, il rischio di un secondo golpe e il popolo sudcoreano che non si ferma

Min lettura "Non è possibile". Due ragazze si stringono su un telefonino, smettendo per un attimo di saltellare per difendersi dal freddo della sera di Seoul. Sul piccolo schermo, vanno in onda le immagini in diretta dei parlamentari del Partito del Potere Popolare (PPP) che se ne vanno. Dopo aver votato contro l'istituzione di una commissione d'inchiesta speciale sulla first lady Kim Keon-hee, lasciano l'aula proprio mentre l'Assemblea nazionale è chiamata a esprimersi sul destino di Yoon Suk-yeol, il presidente che ha osato imporre la prima legge marziale dell'era democratica della Corea del Sud. (Valigia Blu)

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L'ex ministro della Difesa Kim Yong-hyun ha tentato di uccidersi nel centro di detenzione in cui si trova da domenica, accusato di avere avuto un ruolo centrale nel blitz governativo contro il parlamento. (la Repubblica)

Yoon difeso a oltranza dai suoi. La piazza è furiosa: «Arrestateli tutti»

Firmato Yoon Sang-hyeon, deputato del Partito del potere popolare, uno dei volti sulla prima pagina di ieri del quotidiano progressista Hankyoreh, insieme agli altri 104 colleghi con cui ha abbandonato il parlamento sabato sera, boicottando il voto sull’impeachment di Yoon Suk-yeol (il manifesto)