Israele celebra la morte di Nasrallah. Bibi torna popolare

L’allarme è scattato alle 17.40 a Tel Aviv, nei centri intorno alla città e nella zona centrale di Israele. Un missile è stato intercettato e distrutto in volo. Non è era partito dal Libano, ma dallo Yemen, sparato dai guerriglieri Houthi, tra i primi a reagire all’assassinio compiuto venerdì da Israele del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah. A migliaia si sono diretti verso i rifugi. L’accaduto comunque non ha scalfito l’enorme soddisfazione che gli israeliani, con poche eccezioni, provano per l’«eliminazione» di Nasrallah, così come la descrivono i media locali. (il manifesto)

La notizia riportata su altri media

Immediatamente, il canale al-Manar vicino al Partito di Dio inizia a trasmettere preghiere e sospende le dirette dai sobborghi sud di Beirut colpiti dalle bombe israeliane mentre piange un’annunciatrice dando la notizia. (Corriere della Sera)

Reuters (Avvenire)

«Appena arrivata la notizia si sono fermati tutti, la gente trema, piange, grida e si batte il petto… è impressionante», commenta a caldo un volontario di una ong locale che distribuisce beni di prima assistenza al centro di accoglienza allestito nel complesso messo a disposizione dal ministero dell’Educazione, nella periferia a sud-est di Beirut, Dekwaneh. (il manifesto)

Libano, civili terrorizzati e sfollati più volte. Ma c’è anche chi sceglie di rimanere

Dopo una nottata di incertezza, seguita al bombardamento di venerdì a Beirut del suo quartier generale sotto al rione Dahya, la conferma delle forze armate israeliane è giunta ieri mattina e in pochi minuti è volata di bocca in bocca fra i bagnanti nelle spiagge e fra gli avventori nei caffè. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Il governo Netanyahu l’ha presa mercoledì per due moti… L’intelligence di Israele conosceva la posizione di Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah ucciso venerdì, da molti mesi e questo è un ulteriore segno rivelatore — se ce ne fosse ancora bisogno — di quanto la sicurezza interna del gruppo libanese sia ormai molto compromessa. (la Repubblica)

È il presidente della sezione italiana dell’Unione libanese culturale mondiale (WLCU), un’associazione internazionale che unisce i libanesi della diaspora. Hassan torna tutti gli anni a trovare i genitori, ormai 85enni. (il manifesto)