Chi va all'Eurovision 2025 per l'Italia se Olly rifiuta. Lui da Cattelan: «È un'opportunità gigantesca, ma penso anche al mio pubblico»
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Dopo la vittoria a Sanremo 2025, Olly si è preso qualche giorno per riflettere sulla possibilità di andare o meno a Eurovision: «Con estremo rispetto, so quant'è una cosa bella e grande», ha ribadito ieri sera, ospite di «Stasera c'è Cattelan». La concomitanza con il suo tour nei club, già sold out da tempo, è il problema principale che ha portato l'artista genovese a non dire subito di sì: «È un happy problem, ho il mio pubblico, che rispetto, che mi ha portato anche a questo punto, e quindi sto valutando anche per questo motivo». (Corriere della Sera)
Su altri media
Una decisione che ha acceso dibattiti. «Ha fatto bene», «quando gli ricapita», tutti con qualcosa da dire. (Rolling Stone Italia)
Olly, che ne aveva diritto in quanto vincitore del Festival, ha rinunciato ieri a mezzo social: «Sono giorni che mi interrogo e chiedo pareri a tutti, la risposta è sempre la stessa: Alla fine devi fare quello che ti senti. (il Giornale)
Adesso sì, siamo tutti Lucio Corsi. Il regno di Olly è durato una settimana, un’abdicazione strategica più che il gran rifiuto di combattere la battaglia di Basilea. (Il Fatto Quotidiano)
Bel termometro il tempo, quello che adesso indica la strada verso l’Eurovision Song Contest che si terrà a Basilea dal 13 al 17 maggio dove Lucio Corsi rappresenterà l’Italia con ’Volevo essere un duro’, dopo la rinuncia del vincitore di Sanremo Olly. (LA NAZIONE)
La realtà a volte oltrepassa le favole. Basti pensare alla parabola di Lucio Corsi, volato direttamente dall’anonimato (anche se stimatissimo nell’ambiente) a Eurovision Song Contest, passando per il finto festival di Sanremo della serie Vita da Carlo - dove arrivava primo - al successo al vero Festival di Sanremo, dove è arrivato secondo a meno di mezzo centesimo di punto dal vincitore Olly. (Avvenire)
Un pensierino l’avevano fatto tutti, mentre sentivano sul viso il vento in poppa che ha sollevato Lucio Corsi dalla sua culla di garbo e poco rumorosa dignità per portarlo in cima al mondo. E se fosse lui a cantar d’Italia all’Eurovision? (la Repubblica)