Concordato-sanatoria senza sanzioni
Articolo Precedente
Articolo Successivo
È iniziato ieri l'esame dell'Aula del Senato al dl Omnibus. Il governo ha chiesto la fiducia e il voto finale si terrà oggi in quanto domani il provvedimento è già calendarizzato alla Camera in quanto il decreto scade l'8 ottobre. Tra le novità più rilevanti le ulteriori migliorie al concordato preventivo biennale con l'introduzione di una sanatoria che può coprire eventuali mancati versamenti di imposte nel quinquenni 2018-2022. (il Giornale)
Ne parlano anche altre fonti
Arriva il condono 2025. Il relativo emendamento è stato approvato al decreto Omnibus. Ora passa la palla al Senato. (Quotidiano di Sicilia)
Al voto oggi, 1° ottobre, la sanatoria per il quinquennio 2018-2022, introdotta dall’emendamento al D.L. n. 113/2024, che rende possibile per i contribuenti sanare cinque anni d’imposta (dal 2018 al 2022), qualora abbiano applicato gli ISA e aderito al concordato preventivo biennale entro il 31 ottobre 2024. (MySolution)
Concordato preventivo biennale, il condono fiscale è l’ultima mossa per incentivare le adesioni. Il costo del condono abbinato al concordato preventivo biennale è di quasi un miliardo, risorse stanziate in buona parte attingendo al fondo per l'attuazione della riforma fiscale. (Informazione Fiscale)
Tanto prima o poi un condono arriva”. Il decreto Omnibus che dovrebbe essere approvato oggi dal Senato, infatti, prevede un triplice sconto sulle imposte, nessuna sanzione e neppure interessi legali per le somme evase dalle partite Iva. (Avvenire)
Quanto alle somme da restituire si va dal 50% nel caso dei contribuenti con pagella fiscale insufficiente e del 5% per quelli invece con una pagella fiscale migliore. C’è un aspetto forse poco considerato nella sanatoria introdotta alla Camera dai partiti della maggioranza all’insaputa (sic) del governo, quello dei costi e benefici. (Il Sole 24 ORE)
Una scelta obbligata per tagliare i tempi della discussione, visto che il testo va approvato entro l’8 ottobre e ancora deve andare alla Camera per il via libera definitivo, che arriverà anche questo quasi certamente col voto di fiducia. (Corriere della Sera)