A Senigallia tra i compagni di scuola di Leo: gli dicevano “sei una femminuccia”, ecco perché si è sparato

SENIGALLIA. Questa mattina alle 7.40 gli studenti arrivano alla spicciolata per entrare all’Istituto alberghiero Panzini. Tra di loro ci sono anche i compagni di classe di Leonardo Calcina, che, bullizzato a scuola, domenica sera si è ucciso sparandosi con la pistola d’ordinanza del padre, vigile urbano. «Purtroppo lo prendevano in giro per il suo cognome che finisce con la “a” e gli dicevano “sei una femminuccia”» racconta una ragazza. (La Stampa)

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Davanti alla porta d’ingresso della villetta dove viveva con il padre e i nonni, ci sono ancora tre paia di scarpe da ginnastica di Leonardo, che, bullizzato a scuola, si è tolto la vita a 15 anni con la pistola del papà vigile urbano. (La Stampa)

Domenica sera, dopo cena, ha preso la pistola d’ordinanza del padre vigile urbano, si è nascosto in un … (La Repubblica)

Lo ha annunciato il sindaco, Massimo Olivetti, durante la seduta del consiglio comunale di oggi, 16 ottobre, annunciando che saranno poste le bandiere a mezz'asta per tutta la giornata di domani su tutti gli edifici pubblici, a partire dal municipio fino a comprendere tutte le scuole. (Gazzetta di Parma)

Senigallia, Leo suicida a 15 anni. Il papà: “Bullizzato da ragazzi disumani, non accada più”

Il suicidio del 15enne preso di mira dai bulli «rappresenta un fallimento della nostra società, che non è stata in grado di intercettare e affrontare il suo dolore prima che fosse troppo tardi». (il Giornale)

Si poteva evitare? Gli ispettori del Ministero dell'Istruzione indagano sul caso dello studente senigalliese che si è tolto la vita a 15 anni con la pistola del padre perché, a detta dei genitori, vittima di bullismo. (ilgazzettino.it)

I ragazzi, accompagnati dai genitori, hanno cercato di descrivere ciò che succedeva a scuola, raccontando episodi di scherno e prepotenze che avrebbero condizionato la vita del giovane fino a spingerlo al gesto estremo. (La Nuova Riviera)