La Lega piemontese contro Vannacci, Molinari: “Abbiamo già validi esponenti”

Non cadranno i colpi di mortaio e fischieranno i proiettili, come quelli che ha dovuto affrontare «sui campi di battaglia di mezzo mondo», ma in Piemonte il generale Roberto Vannacci, candidato da Salvini alle Europee in tutte le circoscrizioni, dovrà guardarsi politicamente le spalle. Non piace né alla base della Lega né ai suoi dirigenti, per quanto l’imminente appuntamento con le urne sconsig… (La Stampa)

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Dichiarazioni forti quelle del Ministro dello Sport Andrea Abodi in risposta alle recenti parole del generale Roberto Vannacci sulla proposta di classi separate per i bambini disabili. “Da un lato mi auguro che si sia espresso male, dall’altro, al di là del rispetto che porto per la posizione di tutti, siamo agli antipodi”, ha affermato Abodi a margine della convention di Fratelli d’Italia a Pescara. (Orizzonte Scuola)

Come fa un militare a contestare i proprio ministro della Difesa? Non appartiene alla logica militare”. – “Buon per lui” che Vannacci “non ha un bambino portatore di handicap altrimenti capirebbe di aver detto una sciocchezza”, lo ha affermato il presidente del Senato Ignazio La Russa, intervistato da Bianca Berlinguer alla Conferenza Programmatica di Fratelli d’Italia a Pescara. (Agenzia askanews)

Poi, ovviamente, farò campagna elettorale, ma non me la sentivo di farlo da candidato". "Faccio il ministro, mi occupo di treni, di codice della strada, di case e del piano casa, di porti e aeroporti. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Al grido di lesa inclusione, pure i pavidi del centro, del centrodestra e della destra hanno preso le distanze per evitare le sassate. (Nicola Porro)

La campionessa paralimpica cita Markus Rehm: «Amputato, è il saltatore migliore al mondo. Prima della malattia ero in classe con un compagno in carrozzina e uno con autismo» Di Claudio Arrigoni (Corriere della Sera)

In coincidenza delle celebrazioni resistenziali del 25 aprile è venuta intensificandosi la pressione nominalistica volta a ottenere da Meloni e soci la propria autocertificazione di “antifascismo”. Come se il fascismo storico avesse ancora una valenza paradigmatica riproponibile paro paro nel XXI secolo. (Il Fatto Quotidiano)