Beko taglia quasi un posto su due in Italia. E Urso non è al tavolo

Pochi giorni fa, rispondendo a un’interrogazione parlamentare, il ministro Adolfo Urso si vantava di poter imporre a Beko un piano industriale senza tagli: «I vincoli dell’esercizio del Golden power (che permette a un governo di bloccare operazioni finanziarie che ricadano nell’interesse nazionale in settori strategici, ndr) sul mantenimento degli stabilimenti e dei livelli occupazionali». Ieri al ministero di Urso – lui, sentendo l’ariaccia, non era al tavolo – i manager della multinazionale turca hanno annunciato ben 1.935 esuberi su i 4.400 dipendenti in Italia, pari dunque al 44% del totale e la chiusura di due stabilimenti: Siena e Comunanza (Ascoli). (il manifesto)

Se ne è parlato anche su altri media

E con loro sono presenti le rappresentanze sindacali, i segretari locali delle sigle di categoria di Cgil, Cisl e Uil. (LA NAZIONE)

La nuova società, nata dall’accordo tra Whirlpool e Arçelik, in cui la multinazionale turca avrà una quota del 75% e la multinazionale americana il 25%, ridimensiona la sua presenza in Italia dichiarando 1.935 esuberi su 4.440 occupati, chiudendo lo stabilimento di lavatrici di Comunanza, la fabbrica di congelatori a Siena e la linea del freddo a Cassinetta, in provincia di Varese. (corriereadriatico.it)

La partecipazione del presidente a fianco dei lavoratori arriva dopo che Beko Europe ha presentato ieri al ministero delle Imprese un piano industriale con circa 2 mila licenziamenti in Italia, di cui ben 299 afferenti allo stabilimento senese destinato alla chiusura. (Toscana Notizie)

Doccia gelata sui lavoratori Beko: produzione non oltre la fine del 2025

«La crisi aziendale – afferma Astuti- la più grave della lombarda, è davvero preoccupante e si inserisce in quadro che vede l’economia della regione in sofferenza, come ha certificato ieri anche l’analisi di Bankitalia, e questo a fronte di una giunta immobile e in assenza di una politica industriale». (varesenews.it)

In Italia infatti il piano Beko porterebbe alla cancellazione di 1.935 posti di lavoro sui 4.400 italiani. Una contrarietà che segue quella sdegnata dei sindacati, che hanno commentato: «Scongiurare un piano socialmente brutale e il tentativo di saccheggio industriale operato da Beko». (QDM Notizie)

AREA MONTANA - Lo ha annunciato la proprietà al Ministero per le Imprese. Anna Casini: «E' un durissimo colpo per la nostra regione e in particolare per le aree interne che continuano a pagare il prezzo di scelte industriali irresponsabili». (Cronache Fermane)