Abbiamo ascoltato Tropico del Capricorno di Guè. Ma com’è il disco? Dimostra che il rapper è il John Barth del rap: il più bravo a non dire mai un caz*o
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Potrebbe andare peggio, potrebbe piovere. Questa è una delle classiche battute, figlia di Frankenstein Jr, che si è usi citare quando le cose sembrano non lasciare prospettive ottimistiche. Per dirla con il maestro Amedeo Minghi, “infatti piove”. O almeno ha piovuto fino a poche ore fa. E ovviamente non è certo questo il problema. Piove, ok. Ma ho anche cominciato la dieta, e farlo al ritorno dalle vacanze di Natale è sempre impresa epica, come se cominciare una dieta non lo fosse di per sé. (MOW)
Ne parlano anche altri media
Non ha perso la vena romantica, la leggerezza, lo swag malinconico-sexy. La recensione di ‘Tropico del Capricorno’ (Rolling Stone Italia)
L'omaggio a Pino Daniele è chiaro nell'ultimo brano di Guè Pequeno “Oh Mamma Mia”. Oltre al campionamento della voce del cantautore, il video girato tra le strade di Napoli è un ulteriore riferimento all'anima partenopea del brano. (ilmattino.it)
Dopo la kermesse, il rapper sarà impegnato con una serie di concerti nei palazzetti, prima in giro per l'Europa e poi in Italia, con cui celebrerà anche il decimo anniversario dalla pubblicazione del suo classico "Vero", uno dei dischi più amati in assoluto dal pubblico del Rap. (Radio Italia)
Nei giorni dell’annuncio di Tropico del Capricorno, Guè ci ha tenuto particolarmente a svelare i significati dietro il nome del disco. Da un po’ di tempo con la sua solita ironia e col suo distacco intellettuale Guè ha sdoganato il termine ‘subumani’ per definire una certa parte di pubblico e addetti ai lavori, ed è forse per questo che ha fatto di tutto per rendere esplicita la scelta del titolo. (Outpump)
“‘Sono un cattivo esempio, ma pur sempre un esempio’. La sua grazia è sgraziata, il che lo rende irresistibile. (MOW)
Un videoclip che celebra Napoli, a conferma della centralità della città campana nella scena pop rap italiana dopo i videoclip “partenopei” di big come Mahmood e Sfera Ebbasta, per una canzone la cui musica omaggia anche Pino Daniele, nel decennale della sua scomparsa, attraverso un campione tratto dal brano Che soddisfazione, in un melting pot inaspettato che lega blues e rap e dunque passato e presente, mentre il testo racconta alla tipica maniera dei rapper moda e ricchezza, con parole da contraltare alla voce del Lazzaro felice che riecheggia nel ritornello. (Corriere della Sera)