ACAB: ecco perché la serie di Netflix sulle squadre antisommossa è bellissima, ma non è per tutti
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Quella di Mazinga (Marco Giallini), Marta (Valentina Bellè) e Salvatore (Pierluigi Gigante) non è, però, una squadra come le altre. Al di là del rapporto lavorativo che li lega, Mazinga, Marta e Salvatore sono quasi una famiglia, una sorta di tribù che ha capito che per non farsi schiacciare a Roma è necessario fidarsi del proprio istinto e, in certi casi, adoperare metodi discutibili a costo di sedare una rivolta. (Vanity Fair Italia)
Se ne è parlato anche su altre testate
In Valsusa abbiamo avuto modo di vedere A.C.A.B., la serie prodotta dalla multinazionale americana Netflix e uscita ieri. Eravamo curiosi di osservare come una fiction di tale portata avrebbe trattato la nostra terra e la nostra lotta. (ValsusaOggi)
/10 Netflix (Sky Tg24 )
In poche ore ha superato i numeri della docu-serie di Ilary Blasi (sulla sua vita post divorzio) diventando la serie del momento più vista in assoluto su Netflix Italia. (Radio Deejay)
I cartelloni dedicati alla serie, posizionati nelle metropolitane di Roma e Milano, sfregiano con lo spray il giuramento delle forze dell'ordine (Engage)
Recensioni (MYmovies.it)
La rappresentazione equilibra forzatamente le violenze, suggerendo una simmetria tra le parti, come se il peso della repressione fosse bilanciato». E' la critica del movimento No Tav che da 35 anni si batte contro la nuova linea ferroviaria internazionale Torino-Lione. (Corriere della Sera)