Berrettini festeggia: “Vittoria voluta e desiderata tanto. La Davis è stata il motore del mio 2024”
Matteo Berrettini ha alzato al cielo la Coppa Davis insieme ai propri compagni di squadra, dopo essersi reso grande protagonista sul cemento indoor di Malaga. L’azzurro si è imposto nel doppio giocato in coppia con Jannik Sinner contro l’Argentina, ha poi regolato l’australiano Thanasi Kokkinakis al termine di un’autentica maratona e ha poi liquidato l’olandese Botic van de Zandschulp in occasione dell’atto conclusivo. (OA Sport)
Su altre fonti
C’è stato un tempo in cui Berrettini era Sinner, inteso come capobranco: alla fine del 2019, mentre Matteo debuttava da top 10 alle Atp Finals di Londra, Jannik appena maggiorenne vinceva Next Gen a Milano, l’antipastino della grande abbuffata. (Corriere della Sera)
La Domenica Sportiva ha messo sul piatto tanti eventi quest’oggi. L’anno scorso non era presente in campo un certo Matteo Berrettini, cuore viola, che invece in questa competizione, sia nella giornata di ieri contro l’Australia che nella finale di oggi contro l’Olanda, è stato decisivo, vincendo due match, a cui ha poi dato seguito il n. (Firenze Viola)
È stata molto dura oggi, avevamo tanta pressione, però siamo stati da quando siamo arrivati qua abbiamo provato di dare il 100%, tutti noi, oggi siamo ovviamente molto contenti, è difficile dare un voto quale era meglio, però sembra una grandissima emozione, soprattutto di finire la stagione in questa maniera. (Tuttosport)
Matteo Berrettini, autore del punto dell'1-0 nella finale contro l'Olanda, ripete il suo urlo di battaglia: "Calma!" (Instagram @_federtennis) (La Gazzetta dello Sport)
Anche se ero felicissimo di essere venuto. Grandissima squadra, grandissimo team, grandissimo Sinner, ma soprattutto, grandissimo Matteo Berrettini. (ilmessaggero.it)
Sì, è vero: con Jannik Sinner ormai si parte in vantaggio di un punto e mezzo. Ma questa è stata la Davis di Matteo Berrettini, della sua definitiva resurrezione, dalla restituzione al tennis che conta di un giocatore che non poteva, e non doveva, scivolare così nell’oblio. (il Giornale)