Proteste al Corvetto, Piantedosi: "A Milano nessuna banlieue". In arrivo 600 nuovi agenti
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Un "fenomeno in regresso" quello del Corvetto. A distanza di quattro giorni dall'incidente in cui ha perso la vita Ramy Elgaml, e con le successive proteste sotto forma di guerriglia urbana nel quartiere di Milano, il ministero dell'Interno Matteo Piantedosi parla del caso sottolineando che, con tutta probabilità, le agitazioni potrebbero essere terminate. "Milano è una città pericolosa perché complessa, ricca e attrattiva", ha spiegato Piantedosi al termine del vertice sulla sicurezza in prefettura a Milano sottolineando che "non si può dire che Milano sia una città fuori controllo". (MilanoToday.it)
Ne parlano anche altri media
"Non credo si possa dire che sia una città fuori controllo. Poi, ogni segnale non va sottovalutato. (Virgilio)
Nella riunione sulla sicurezza in prefettura a Milano “abbiamo avuto modo anche di rappresentare quello che era un impegno che stavamo mettendo a livello centrale nei confronti della città e dell’area metropolitana di Milano anche a prescindere dagli ultimi accadimenti”. (Il Fatto Quotidiano)
"Credo che oggettivamente sia molto esagerato assimilare quello che è successo al Corvetto con i contesti che avete citato. Per questioni di numeri ed evidenza". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, al termine del vertice sulla sicurezza in prefettura a Milano, con riferimento alle banlieue parigine. (Il Sole 24 ORE)
L’area metropolitana di Milano registra alcune particolarità: il doppio quasi della media nazionale di presenza di cittadini migranti, il 65% circa dei reati commessi dagli immigrati”. "Questo non significa negare l’importanza di certi fenomeni - ha affermato Piantedosi -. (ilmessaggero.it)
“Milano non è una città fuori controllo, anche se nessun segnale va sottovalutato”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, al termine del vertice in prefettura sulla sicurezza. "Questo non significa negare l’importanza di certi fenomeni - ha affermato Piantedosi -. (Il Sole 24 ORE)
Non basta, come dicevo un pezzo di carta, ma va tenuta sotto attenzione". Il fatto che nell'area metropolitana di Milano, "che vede circa il 20% di popolazione immigrata residente, fino al 65% di reati" siano "commessi da popolazione straniera vuol dire che c'è un disagio rispetto a una integrazione, che va seguita e migliorata. (Il Messaggero Veneto)