Torture in cella a Trapani, nell’inchiesta l’inferno del messinese Lauria: “Vogliono portarmi alla morte”
Nelle carte dell'inchiesta di Trapani anche il caso del detenuto messinese morto in carcere a Catanzaro, segnalato da Nessuno Tocchi Caino Trapani – C’era anche il caso Lauria agli atti dell‘inchiesta sul carcere di Trapani, sfociata ieri nell’arresto di 14 guardie penitenziarie accusate di torture ai detenuti. Domenico Ivan Lauria, di Giostra, morto qualche giorno fa a Catanzaro, si trovata a Trapani nel 2023 e compare tra quelli citati come casi preoccupanti dall’associazione Nessuno Tocchi Caino che, dopo l’ennesima ispezione nel penitenziario, lancia l’allarme e chiede la chiusura del reparto blu. (Tempo Stretto)
Ne parlano anche altri media
Video diffuso dalla Polizia Penitenziaria (il Giornale)
Dopo qualche giorno ho pensato ‘io da qui non esco, questi mi ammazzano davvero’. ROMA — “Certo che ho avuto paura di morire. (la Repubblica)
Detenuti trascinati sui corridoi bagnati, spinti nelle celle a calci, ricoperti di liquidi, bagnati con acqua e urina. E parlamentari di maggioranza, che negano l’esistenza di un problema sistemico e spingono per cancellare il reato di tortura (left)
Per due anni i detenuti in isolamento nel carcere di Trapani hanno vissuto un inferno, torturati da 46 agenti penitenziari. Quattordici pestaggi in due anni dal 2021 al 2023 nel reparto Blu o «nella palazzina delle torture» come veniva chiamata da alcuni indagati. (La Repubblica)
«A volte i detenuti venivano fatti spogliare, investiti da lanci d’acqua mista a urina» e veniva «praticata violenza quasi di gruppo, gratuita e inconcepibile... ». (Avvenire)
Questo il racconto del procuratore di Trapani nella conferenza stampa tenuta a proposito dell’inchiesta per le presunte torture nel carcere della città, che ha portato undici poliziotti penitenziari agli arresti domiciliari e altri quattordici sospesi dal servizio. (Il Fatto Quotidiano)