Calenzano, il giorno del lutto in Toscana: bandiere a mezz’asta e dolore, le commemorazioni
Il sindaco di Calenzano: "Dobbiamo aprire una riflessione" "Abbiamo chiesto che si apra una riflessione e un tavolo di confronto per capire come questo sito può coesistere con questo stato di cose, con il contesto infrastrutturale urbanistico che c'è qui". Lo ha detto questa mattina il sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani a margine della commemorazione per le vittime dell'esplosione al deposito Eni in occasione del lutto regionale. (LA NAZIONE)
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E per ribadire, ancora una volta che è non è più ammissibile che si muoia mentre si lavora. Per ricordare le cinque vittime dell’esplosione al deposito Eni di Calenzano (Firenze). (La Repubblica Firenze.it)
Sia lui che l’altra vittima lucana, il 45enne Gerardo Pepe, erano dipendenti della “Sergen”, ditta con sede a Grumento Nova (Potenza) che opera nel settore della manutenzione degli impianti petroliferi. (La Stampa)
Dai primi rilievi tecnici disposti dalla procura di Prato nel deposito Eni, non è stato trovato esplosivo, quindi, viene escluso che l'esplosione sia da attribuire a un possibile sabotaggio. La procura di Prato conferma di aver aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo, crollo doloso di costruzioni o altri disastri e rimozione dolosa delle cautele contro gli infortuni sul lavoro. (ilmessaggero.it)
Esclusa l’ipotesi di una detonazione causata da esplosivi. ESPLOSIONE DELL’IMPIANTO ENI A CALENZANO: “INOSSERVANZA DELLE PROCEDURE”. (Il Fatto Quotidiano)
Pretende di posare una mano su quel legno che custodisce carne della sua carne. Che non è dato soltanto dalla morte, ma anche dal non poter neppure riavere il corpo del defunto. (LA NAZIONE)
Ci sono "condotte scellerate" dietro l'esplosione di Calenzano per la Procura di Prato. (Adnkronos)