Medio Oriente, attacco a Hezbollah, esplosi migliaia di cercapersone

Gianmarco Murroni – Città del Vaticano Un attacco pianificato nei dettagli, introducendo mini cariche esplosive all'interno di cercapersone in grado di deflagrare simultaneamente con un unico comando. I dispositivi di ultima generazione, in dotazione ai miliziani di Hezbollah, sono scoppiati tutti insieme provocando almeno 18 morti e circa 4 mila feriti tra il Libano e la Siria. Decine di ospedali libanesi sono andati in crisi per l'arrivo di centinaia di persone e per la mancanza di sangue per i feriti. (Vatican News - Italiano)

Ne parlano anche altre fonti

I media libanesi hanno segnalato nuove esplosioni dal nord al sud Libano a nemmeno un giorno dall'attacco hacker ai cercapersone di Hezbollah. Da quanto è emerso le esplosioni avrebbero coinvolto “walkie-talkie, radio, pannelli solari e macchine per le impronte digitali”. (Il Giornale d'Italia)

Radio e walkie-talkie saltati in aria, auto e scooter in fiamme, perfino di sistemi collegati ai pannelli solari e di macchine per le impronte digitali. Una nuova ondata di esplosioni ha scosso il Libano a distanza di 24 ore dal devastante cyber-attacco che ha distrutto i cercapersone dei miliziani di Hezbollah facendo 12 morti e oltre 4mila feriti, con 500 vittime che hanno perso la vista. (Il Fatto Quotidiano)

L'azienda di Taiwan, la fabbrica ungherese, i mediatori egiziani: le piste che portano ai cercapersone di Hezbollah

Come è stato possibile far saltare contemporanemente centinaia di cercapersone in Libano? Le ragioni tecniche e l'ipotesi manomissione: una lunga catena di misteri dall'Asia al Medio Oriente, passando per l'Europa (il Giornale)