Banco Bpm boccia l'offerta di Unicredit
Il cda di Banco Bpm boccia l'offerta di Unicredit e in una lunga nota, spiega le motivazioni della sua decisione. In primo luogo, la Banca precisa che l'offerta "non è stata in alcun modo preventivamente concordata con l'istituto di credito". Fermo restando che "si esprimerà sull'offerta con le tempistiche, gli strumenti e secondo le modalità pr… (L'HuffPost)
Ne parlano anche altri media
C'è una pagina e mezza di ragioni per le quali Banco Bpm non ha gradito le attenzioni che le sono state rivolte da Unicredit. Perché l'offerta pubblica di scambio, quindi fatta con azioni e non con soldi, non è stata … (L'HuffPost)
Però italiana. La storia di Unicredit assomiglia sempre a quella della zucchina italiana: raccolta nel basso Lazio da braccianti indiani, trasportata da camionisti rumeni, inscatolata in vassoi di carta slovena, sigillata con cellophane cinese, venduta a Roma in un supermercato francese da un cassiere polacco. (La Stampa)
Reuters (Avvenire)
L'offerta pubblica di scambio lanciata da Unicredit su Banco Bpm è una "buona", anzi "ottima", operazione, "Italia su Italia", decisamente "meglio" che essere "comprati" da un soggetto estero. Anche se nel governo c'è chi la pensa diversamente, un eventuale uso del Golden power per fermare l'offerta si farebbe "fatica anche a motivarlo", dato che l'offerente è una banca italiana e non straniera. (Adnkronos)
Fanpage.it ha chiesto a due economisti di spiegare cosa può cambiare per i clienti (quasi sicuramente nulla), e perché la notizia ha causato una reazione dura del governo Meloni. La seconda banca più grande in Italia, così, comprerebbe la quarta formando uno dei poli più grandi in Europa. (Fanpage.it)
L'offerta pubblica di scambio lanciata da Unicredit su Banco BPM rappresenta molto più di una semplice operazione di mercato: è un passo che potrebbe ridisegnare l'intero panorama bancario italiano. E quando si parla di banche, soprattutto in Italia, si parla del controllo non solo delle attività caratteristiche degli istituti finanziari, ma anche del controllo di molte altre leve di potere (tra partecipazioni in società, prestiti e investimenti immobili). (Today.it)