La confessione del killer: “Le ho chiesto scusa, poi l’ho colpita. Sharon ripeteva: perché, perché?”

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
La Repubblica INTERNO

Incrocia una ragazza «che cammina guardando le stelle» e ascolta della musica nelle cuffiette. La vede in una strada che in quel momento è deserta. E succede tutto in un minuto: lui in bici che dalla piazza centrale della piccola Terno d’Isola torna indietro, la segue, le si avvicina. Resta in sella ma scende sulla canna, le mette una mano sulla spalla e le dice qualcosa di difficile da accettare: «Scusa per quello che sta per succedere». (La Repubblica)

Se ne è parlato anche su altri giornali

E avrebbe anche riferito le parole di Sharon: "Perché, perché, perché?". Moussa Sangare si è rivolto così a Sharon Verzeni prima di accoltellarla e ucciderla a Terno d'Isola, in provincia di Bergamo, nella notte tra il 29 e il 30 luglio. (Adnkronos)

Moussa Sangare, prima di accoltellare a morte Sharon Verzeni, le avrebbe detto: "Scusa per quello che ti sto per fare". (Sky Tg24 )

Queste le parole di Moussa Sangare, il 31enne fermato per l’omicidio di Sharon Verzeni, e rese davanti al pm Emanuele Marchisio, durante l’interrogatorio fiume, quello della confessione, che poi gli spalancherà le porte del carcere. (Open)

Sangare ha raccontato di essere poi fuggito in bicicletta e di averla modificata nei giorni successivi in alcuni componenti, per evitare che potesse essere individuato grazie al mezzo. Moussa Sangare, prima di accoltellare a morte Sharon Verzeni, le ha detto: "Scusa per quello che ti sto per fare". (Corriere Delle Alpi)

È lui la macchia nera dei fotogrammi delle telecamere di videosorveglianza, sgranate dai carabinieri fino a diventare un uomo in bicicletta. Nel cuore il rap e il sogno di partecipare a X Factor. (ilgazzettino.it)

I testimoni che hanno fatto arrestare Sangare: “Anche noi eravamo stranieri” I testimoni che hanno fatto arrestare Sangare: "Anche noi eravamo stranieri" (Virgilio Notizie)