Al G7 un mondo in guerra in cerca di nuovi equilibri

Minuti per la lettura L’effettività delle conclusioni prese al G7 non è automatica, in un mondo che aspetta di sapere quali forze guideranno Europa e Usa FORSE è solo una leggenda perché non erano in tanti ad ascoltare le conversazioni dei leader degli Alleati (Roosevelt, Churchill e Stalin) quando in vista della vittoria nella Seconda Guerra mondiale, si spartivano le zone di influenza in Europa. (Quotidiano del Sud)

Su altre fonti

L’INTELLIGENZA È FINITA – Raniero La Valle foto dal G7 Italia: morti che camminano (La Bottega del Barbieri)

Mostra un gruppetto di persone, i nasi all’insù, lo sguardo perso verso il cielo come naviganti spiaggiati senza una bussola a interrogar le stelle, o come chi teme che gli stia per piombare in testa un ordigno e non sa dove scappare… Sembrano lì un po’ per caso, non per una cerimonia solenne quanto piuttosto per un qualche evento fortuito, un naufragio per esempio, un improvviso allarme… Sono i cosiddetti Grandi, mai così clamorosamente piccoli davanti all’occhio impietoso delle telecamere e al disordine del mondo che dovrebbero governare. (Volere la luna)

Dopo il “successo” rivendicato da Giorgia Meloni del G7 ospitato a Borgo Egnazia, che a parte la figuraccia su aborto e diritti rimediata dal nostro Paese passerà alla storia per la ricarica da 50 miliardi sul bancomat di Zelensky buona solo a procrastinare una guerra già persa dall’Ucraina, l’ultimo disastro internazionale è andato in scena in Svizzera. (LA NOTIZIA)

Al G7 lo si è visto benissimo con la trascuratezza con cui il consesso (Italia, Usa, Francia, Germania, Canada, Regno Unito e Giappone) ha pensato di liquidare la questione di Gaza con il rituale «diritto di Israele a difendersi» e l’altrettanto rituale invito a praticare la soluzione «due popoli due Stati». (L'Eco di Bergamo)

La prima riunione è rappresentata dalle elezioni europee svoltesi in Italia, la seconda quella dei ministri degli esteri dei paesi del gruppo Brics con i nuovi paesi aggiunti ed infine il terzo è stata la riunione del G7 svoltosi in Italia dal 13 al 15 giugno. (Economy Magazine)

La guerra in Ucraina e le tante implicazioni sullo scacchiere internazionale, inducono sempre più preoccupazione. Ne abbiamo parlato con Marco Travaglio, direttore de “Il Fatto Quotidiano” ospite nei giorni scorsi a Monopoli nell’ambito di Prospero Fest. (Canale7)